Porto di Livorno, dall’olio alimentare esausto dei diportisti al biocarburante

Porto Livorno
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LIVORNO – Inaugurato stamani nel porto di Livorno il primo punto di raccolta olii alimentari esausti prodotti dalla nautica da diporto, primo step del progetto di sensibilizzazione “Save the sea – recycle cooking oil” per la raccolta degli olii esausti da cucina prodotti dai diportisti. 

Olii Esausti

Di colore giallo e segnalato da un cartello che ne spiega l’uso, il primo contenitore, con una capacità di 500 litri, è stato posizionato nel Porto Mediceo, nell’area pedonale dell’Andana degli Anelli, ben visibile e prospicente al bacino d’acqua. Il progetto prevede la nascita di diverse aree di raccolta, non solo a Livorno, ma anche nei porti di Piombino e Portoferraio.

Presenti all’inaugurazione il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri; l’assessora comunale al Porto, Barbara Bonciani; il comandante in seconda della Direzione Marittima, Andrea Santini e Nicola Ercolini, Responsabile dell’unità olio vegetale di Eco.Energy, società concessionaria che per conto del consorzio RenOils gestisce i punti di raccolta in Toscana e Liguria nell’ambito del progetto “Save the Sea – recycle cooking oil” promosso dallo stesso Consorzio e dall’Associazione Marevivo Onlus.

“Un litro di olio può inquinare una superficie d’acqua pari a circa 1.000 mq” – ha spiegato Ercolini – “pertanto disperdere l’olio vegetale buttandolo nello scarico o direttamente nel mare è fortemente inquinante. L’olio vegetale che provene dai diportisti oggi non è oggi sufficientemente intercettato e, si tende spesso a scaricarlo e gestirlo in modo scorretto, a volte gettandolo direttamente in mare. Il servizio di raccolta dell’olio ci consentirà invece di ridurre l’inquinamento ambientale e di recuperare questo rifiuto come biocarburante. Ci auguriamo che servizi come questi ci permettano di sensibilizzare tutta la popolazione su un tema di stretta attualità come quello della salvaguardia del nostro ambiente”.

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Le fasi successive: – “L’olio viene recuperato ed inviato ad un impianto di trattamento che toglie le impurità, i contenuti d’acqua, previa una verifica chimica fatta su alcuni parametri in uscita” – spiega il rappresentante di Eco.Energy – “Diventa quindi materia prima, olio vegetale, solitamente per la produzione di biodiesel pronto per le raffinerie che hanno l’obbligo di immettere sul mercato insieme ai carburanti fossili tradizionali anche una quota parte di biocarburante”.

L’assessore Bonciani  ha sottolineato:Questo progetto non interessa solo il porto ma anche la città perchè può promuovere comportamenti virtuosi per i diportisti, nell’ottica di migliorare l’ambiente e incidere sul cambiamento climatico. Da questo punto di vista è un progetto di grande interesse per la città perchè si inserisce nella visione che guarda all’economia circolare, lo fa su piccola scala perchè fa riferimento soprattutto ai diportisti che possono riciclare e portare in questi contenitori l’olio e permettere il riuso dello stesso”.

Per Guerrieri il servizio si inquadra in una logica su cui “stiamo lavorando e cercando di crescere da tempo. Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto promosso da Marevivo e RenOils. Il recupero degli olii vegetali nel settore della nautica permette la riduzione dell’impatto ambientale e si affianca a tante altre iniziative di natura ambientale ed energetica che l’AdSP sta cercando di promuovere nell’ambito degli obiettivi dell’Agenda 2030″.

“Grazie alla nostra progettualità, i porti dell’Alto Tirreno hanno ottenuto un finanziamento di 77 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine a Livorno, Piombino e Portoferraio” – ricorda il presidente dell’Authority – “Parallelamente abbiamo prenotato 32 milioni di euro su un bando pubblicato nei giorni scorsi dal ministero della Transizione Ecologica e finalizzato allo sviluppo di progetti relativi alla fornitura di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e all’acquisizione di mezzi e auto elettriche”.

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