Il gas naturale liquefatto (LNG) alla conquista dei trasporti via mare

Nave GNL

LIVORNO- Il gas naturale liquefatto (LNG) nell’ambito dei trasporti via mare sta gradualmente conquistando quote di mercato sempre maggiori, cresce la domanda di costruzione di navi a propulsione ibrida diesel e parallelamente si delinea l’incremento, nella filiera, dei terminali per la rigassificazione e la distribuzione alle navi.
Secondo DNV GL, l’accreditata società internazionale di consulenza marittima, si stima una crescita mondiale del settore pari al 7% in termini di numeri e operatori, anche se con prevalenza in Asia. La società valuta per il 2018 un portafoglio ordini navi pari a 130 unità, infatti il quadro di sostanziale marginalità del gas liquefatto (8% del mercato complessivo gas) sta cambiando parallelamente all’impennata della richiesta e dell’aumento degli investimenti nella liquefazione e rigassificazione. 

LNG
È un gas principalmente composto da metano (1 atomo di carbonio e 4 di idrogeno) l’idrocarburo più semplice e abbondante in natura. Una volta estratto viene eliminato delle impurità e raffreddato fino a -162°C, tale che a questa temperatura si trasforma in liquido, riducendo di 600 volte il proprio volume. Allo stato liquido può essere facilmente stoccato in serbatoi, immesso nelle navi metaniere e trasportato per lunghe distanze fino ai mercati finali di consumo, dove viene rigassificato e distribuito.

La filiera
Le fasi principali sono: La produzione del gas, la liquefazione, il trasporto del LNG, la rigassificazione e la distribuzione.
Il gas naturale si trova in giacimenti sotto la superficie terreste e viene estratto attraverso un processo di perforazione, una volta estratto, il gas viene ripulito dalle impurità e raffreddato fino a raggiungere lo stato liquido, in impianti di liquefazione, viene quindi caricato sulle navi metaniere e trasportato in Italia, successivamente inviato alla rete di distribuzione nazionale per giungere al consumatore finale. 

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A livello italiano le importazioni arrivano a  toccare quota 92% del fabbisogno nazionale, per un totale di  71 miliardi di metri cubi. Le strategie nazionali in tema di energia dell’ultimo quadriennio, hanno individuato il gas naturale liquefatto come strategico per l’Italia e pertanto è stata prevista la necessità di incrementare le importazioni di questo combustibile anche dotandosi di nuovi impianti di rigassificazione offshore.
L’Italia nell’importazione di LNG dipende massimamente dai giacimenti situati in Russia che è il primo paese al mondo per riserve di gas naturale, seguito dall’Iran e dal Qatar (secondo e terzo posto) da questi mercati l’Italia importa la maggioranza del fabbisogno nazionale. Un giacimento di dimensioni eccezionali si trova nel Golfo Arabico, nell’area Nord Orientale della costa del Qatar, scoperto nei primi anni ’70, il North Field è il maggior giacimento al mondo di gas non associato a petrolio, con riserve recuperabili stimate nell’ordine di 25.000 miliardi di metri cubi (900.000 miliardi di piedi cubi) equivalenti a circa il 10% di tutte le riserve mondiali conosciute. 

A livello internazionale, complice una normativa ecologica sempre più stringente e una nuova cultura del bi-fuel, si stanno muovendo molte iniziative. In Europa diversi cantieri di costruzioni navali si stanno specializzando in questo settore per esempio i cantieri tedeschi Flensburger Schiffbau. Il mercato fa gola ad un pullulare di aziende che stanno investendo nell’intera catena logistica del gas liquefatto, ivi inclusa la costruzione di bettoline per il rifornimento in mare delle navi.

 

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