Fino a 90 km di coda al Brennero, situazione insostenibile – Uggè: Intervenga il Governo

Tir Brennero
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Rischio di manifestazioni incontrollabili di protesta degli autotrasportatori. I controlli sanitari messi in atto nei confronti dei trasportatori italiani, dal personale austriaco al valico, crea la paralisi del trafficoa. Per il controllo di febbre e certificazione medica sono necessari circa 1,30 minuti a persona. Senza considerare il trattamento di disparità tra colleghi di nazionalità diverse. Le misure rigide di controllo riguardano soltanto i conducenti italiani, ma non gli autriaci, sebbene di rientro dall’Italia.

BRENNERO- Fino a 90 chilometri di coda al confine del Brennero, tra Italia e Austria. Da ieri notte sulla A22, ci sono delle code chilometriche di tir e auto tra Bolzano ed il confine con l’Austria. I controlli sanitari messi in atto nei confronti dei trasportatori italiani, dal personale austriaco al valico, crea la paralisi del traffico. Il passaggio è aperto al traffico merci e ai frontalieri, ma ai  impone a camionisti e lavoratori del settore trasporti e logistica di avere un certificato medico che provi l’assenza dell’infezione da coronavirus. Gli autisti sono inoltre sottoposti alla misurazione della febbre, operazione per la quale occorre circa 1,30 minuti a persona. Senza considerare l’elemento di disparità di trattamento tra colleghi di nazionalità diverse, poichè le misure rigide di controllo riguardano soltanto i conducenti italiani, ma non gli autriaci sebbene di rientro dall’Italia. Ciò rientrerebbe anche nella violazione del principio europeo di libera circolazione e concorrenza leale. Inoltre, già da due settimane, i tir dell’alimentare facevano il viaggio di ritorno in Italia semi-vuoti e pertanto in perdita, per il calo dei consumi imposti dall’emergenza virus. Pertanto adesso con la chiusura totale della ristorazione e dei locali, si delinea una situazione di totale perdita nel costro del trasporto.

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Senza contare l’aumento dell’inquinamento atmosferico nei paesi a ridosso del valico, elemento che è già da tempo è alla base delle limitazioni al transito dei Tir imposte dall’Austria all’autotrasporto italiano. Una situazione pertanto a rischio concreto” “di manifestazioni spontanee incontrollabili di protesta degli autotrasportatori, cosa che in questo momento sarebbe insostenibile per tutti noi compresi”. Lo dice Paolo Uggè vice presidente di Conftrasporto-Confcommercio e presidente di FAI (Federazione degli Autotrasportatori Italiani) nell’appello inviato oggi al Governo chiedendo di intervenire con forza. Vi preghiamo di intervenire con forza nei confronti del Governo austriaco” – si legge in una nota di Conftrasporto-Confcommercio inviata al Governo – “per tutelare gli interessi dell’Italia e soprattutto per cercare di rasserenare il clima già estremamente teso, individuando procedure di controllo più snelle e potenziando i meccanismi attuali di controllo anche attraverso il coinvolgimento diretto del personale italiano“.
Ben vengano i controlli – sottolinea Uggè – ma non vorremmo che l’Austria approfitti della situazione, il che sarebbe a dir poco disdicevole considerato il clima di emergenza, per applicare quello che ha cercato di fare negli ultimi anni: il blocco del trasporto stradale”. Conclude pertanto il vice presidente di Conftrasporto – “Inutile ricordare come per il nostro sistema produttivo sia indispensabile poter continuare, se si vuole ancor di più ora, a trasportare le nostre merci verso la Germania e il centro-nord Europa, primo territorio per l’export italiano”.

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