Navigo, Balducci: Nautica, oggi ripartiamo ma in sicurezza – INTERVISTA

Katia Balducci

VIAREGGIO – Dopo la chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, per il settore della cantieristica navale e nautica oggi è il giorno della riapertura. Il comparto in Toscana, nelle scorse settimane aveva fatto un’azione di pressione tramite Confindustria Toscana – chiedendo il riavvio delle attività, non solo a fronte della non immediata disponibilità delle risorse economiche previste dal governo a sostegno delle imprese, ma soprattutto per consentire ai molteplici cantieri della regione di riattivare il proprio sistema economico necessario al sostegno di quello produttivo nazionale.

Si parla tuttavia di una riapertura con massima attenzione alla prevenzione e con una forza lavoro ridotta, tuttavia tale  da permettere il completamento di imbarcazioni e yacht già allestiti. Lo spiega Katia Balducci, presidente di Navigo, con 150 imprese la più estesa rete di aziende di nautica della Toscana. Balducci è anche imprenditrice del Gruppo Overmarine

Le aziende della nautica ripartono.
«Da oggi possiamo ripartire, la cantieristica nautica in qualità di filiera di rilevanza nazionale per l’export, avendo quasi 90% di export, previa comunicazione alla prefettura, pertanto, da oggi  può ripartire tutta filiera».

Le maggiori difficoltà di queste settimane?
«Abbiamo lavorato per la stesura del Protocollo sulla sicurezza per la ripartenza. Protocollo condiviso insieme a Confindustria Toscana. E’ un documento importante perchè recepisce un po’ anche il protocollo nazionale».

Quali le principali misure di sicurezza?
«La turnazione del lavoro, due turni di 6 ore ciascuno, quindi nei cantieri avremo di turno la metà delle persone. Anche quando arriveremo a pieno regime e che ripartiranno tutte le ditte, saremo sempre con metà delle persone rispetto a prima. Questo con un orario limitato al turno di 6 ore in modo che le persone non abbiano la pausa. Abbiamo chiuso gli spogliatoi in modo da eliminare tutti gli ambienti che possono creare aggregazione. In questo momento le distanze sono importanti e abbiamo fornito a tutti i dipendenti i dispositivi di protezione individuale,  che anche se si trovano a lavorare a distanza individuale inferiore di 1,80 mt. sono protetti dai dpi. Abbiamo fatto un lavoro di divisione dei vari locali in modo che non ci siano tante persone».

Per le imprese toscane del settore e dela filiera cosa ha comportato la chiusura di marzo-aprile?
«Comincia ad essere dannoso perché i concorrenti stranieri hanno continuato a lavorare e ci potrebbero prendere fette di mercato. Cerchiamo di recuperare».

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Previsioni è possibile farne?
«Speriamo di onorare nei tempi le consegne che abbiamo in essere e vediamo per il futuro il nostro mercato come reagisce. La barca essendo un bene di lusso bisogna vedere i clienti come interpretano la necessità di questo bene. Alcuni possono avere paura, altri possono interpretare come il bene di rifugio e vacanza sicura le proprie famiglie, e i propri cari. La barca può essere intesa anche così. Potrebbe aprirsi una nuova clientela di coloro che potrebbero ritenere la barca un ambiente sicuro per la propria famiglia. In altri casi bisogna vedere se gli imprenditori, che prima si potevano permettere questi beni, subiscono delle crisi legate al proprio settore di appartenenza. Quindi fare una previsione di quello che succederà è un po’ difficile, questa è anche soggettiva, a secondo dello  stato d’animo di ogni persona. Non penso ci sia uno standard nel nostro settore».

Lucia Nappi

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