Stati Uniti e Gran Bretagna attaccano gli obiettivi strategici degli Houthi nello Yemen

Attacco USA

Come prevedibile a seguito dell'”ultimatum” del 3 gennaio scorso, oggi 12 gennaio alle ore 2,30  a.m. (ora di Sanaa) le forze militari statunitensi coordinate con la Gran Bretagna ed il supporto di altri alleati (Australia, Canada, Paesi Bassi, e Bahrei) hanno condotto attacchi militari, aerei e missilistici, contro obiettivi strategici Houthi in Yemen.

 

Attacco USA
Foto U.S. Central Command da piattaforma X, ex Twitter

 

Sono stati colpiti: una base aerea vicino alla capitale, Sanaa, gli aeroporti di Taez, Hodeida e Abs e un campo militare vicino a Saada. Quindi le aree da dove principalmente sono partiti gli attacchi delle milizie sostenute dall’Iran. Alle 16 di oggi (ora italiana) è programmata una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per fare il punto su una situazione in evoluzione.

Gli attacchi Houthi alle navi commerciali
A partire dal 17 ottobre scorso le navi commerciali nel mirino dei ribelli yenmeniti sono state 27 in tutto, con attacchi missilistici, di armi da fuoco e tentativi di abbordaggio in mare, soprattutto nello stretto di Bab al-Mandeb nella parte meridionale del Mar Rosso, area di congiunzione con il Golfo di Aden. Ma un ultimo attacco è avvenuto anche fuori da questa area, nell’Oceano indiano, segnale dell’improvvisa escalation della situazione.

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L’ultimatum
Il 3 gennaio scorso gli Stati Uniti hanno promosso la dichiarazione sottoscritta da una coalizione di 12 Paesi in cui è presente anche l‘Italia, oltre a Gran Bretagna, Australia, Bahrein, Belgio, Canada, Danimarca, Germania, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, in cui si richiedeva alle milizie Houthi la fine immediata delle aggressioni alle navi e agli equipaggi. Invocandone l’assunzione di responsabilità e minacciando conseguenze qualora questi attacchi non avessero dovuto interrompersi. Avvertimento che è stato ignorato. La dichiarazione suonava come un ultimatum e lasciava presagire un’azione militare contro obiettivi terrestri Houthi.

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Mappa Mar Rosso

 

LE DICHIARAZIONI

Stati Uniti
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, stamani ha annunciato: “Le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d’acqua più vitali del mondo”-“Questi attacchi – ha specificato il presidente degli Stati Uniti – sono la risposta diretta agli attacchi Houthi senza precedenti contro navi internazionali nel Mar Rosso, compreso l’uso di missili balistici antinave per la prima volta nella storia. Questi attacchi hanno messo in pericolo il personale statunitense, i marinai civili e i nostri partner, il commercio e minacciato la libertà di navigazione. Più di 50 nazioni sono state colpite da 27 attacchi al trasporto marittimo commerciale internazionale. Equipaggi provenienti da più di 20 Paesi sono stati minacciati o presi in ostaggio in atti di pirateria. Più di 2.000 navi sono state costrette a deviare per migliaia di miglia per evitare il Mar Rosso, il che può causare settimane di ritardi nei tempi di spedizione dei prodotti. E il 9 gennaio, gli Houthi hanno lanciato il loro più grande attacco fino ad oggi, prendendo di mira direttamente le navi americane”.
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HOUTHI

Aggressione senza giustificazione:- Il viceministro degli Esteri dei ribelli, Hussein Al-Ezzi ha dichiarato: “Il nostro Paese e’ stato sottoposto ad una massiccia aggressione da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra”- “L’America e la Gran Bretagna devono prepararsi a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione”.

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Il portavoce degli Houthi, Mohammed Abdulsalam sulla piattaforma X, ex Twitter, ha dichiarato:  “Affermiamo che non c’è assolutamente alcuna giustificazione per questa aggressione contro lo Yemen, poiché non c’era alcuna minaccia alla navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, e gli attacchi hanno colpito e continueranno a colpire le navi israeliane o quelle dirette ai porti della Palestina occupata”.

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