Masucci (Propeller Clubs): «Concessioni portuali, servono certezze di lungo periodo» – INTERVISTA

Umberto Masucci
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Umberto Masucci presidente The International Propeller Clubs incontra Corriere marittimo -In vista della settimana napoletana dello Shipping: «E’ la prima occasione di confronto fisico, dopo il lockdown, per ragionare sulla ripartenza e a cui intervengono tutte le componenti della portualità e della logistica» – «Questo è l’aspetto più positivo che vedo della Naples Shipping Week».

Lucia Nappi

LIVORNO – «Resilienza, ripartenza e unità sono le parole che fotografano la manifestazione Naples Shipping Week, queste tre parole sono simboliche» – «Il concetto unità è molto forte, infatti a Napoli si terranno l’Assemblea  pubblica annuale di Assoporti, forse la prima volta fuori Roma – Nelle giornate della manifestazione si riuniranno a Napoli anche  le Capitanerie di porto, il martedì pomeriggio, il Consiglio Nazionale di Federagenti e la Marina Militare che, venerdì pomeriggio,  farà una sessione durante la Main Conference Port&Shipping Tech»

 A dirlo è Umberto Masucci, presidente presidente The International Propeller Clubs – promotore e organizzatore, insieme a Click Utility della settimana internazionale dello Shippingche che si svolge a Napoli dal 28 settembre al 3 ottobre.

«E’ la prima occasione di confronto fisico, dopo il lockdown per ragionare sulla ripartenza e a cui intervengono tutte le componenti della portualità e della logistica» – «Questo è l’aspetto più positivo che vedo della Naples Shipping Week».

Tre occasioni di confronto tra aprile e giugno hanno preceduto il Forum ma non con il coinvolgimento di tutte le componenti – «Le prime due giornate sono tradizionalmente dedicate alla cultura e alla storia del mare, ci sarà un grande convegno, il lunendi mattina, per parlare del porto storico del rapporto citta-porto e del water front».

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Ripresa economica, che aria si respira nei diversi comparti?
«Ci sono tanti settori, nell’ambito dello shipping quello che ha sofferto di più è quello crocieristico, abbiamo una sessione dedicata alle crociere e sulla loro ripartenza, il venerdì. Le prime esperienze delle ripartenze tra agosto e settembre sono positive.
Il mondo delle crociere, e la sua catena logistica: i terminal, le escursioni, le agenzie e tutto il resto, è quello che ha sofferto e sta soffrendo di più, però anche questo che sembrava impossibile un mese prima, con le dovute attenzioni, è ripartito. Come il campionato di calcio, in massima sicurezza, così le crociere. 
Il segnale forte è quello della ripartenza, segnale che la manifestazione sicuramente avrà la capacità di dare a tutto il nostro settore».

Per il settore portuale e marittimo?
«Per altre realtà come il settore portuale e marittimo la ripartenza è legata all’economia, anche in Italia un po’ timidamente stanno arrivando un po’ di segnali positivi sulla ripartenza dell’economia, che poi la ritoviamo nei porti. Certi porti hanno sofferto di più, altri meno.
Anche la Cina, che condiziona fortemente gli scambi dell’economia mondiale, è ripartita alla grande, già nel secondo trimestre di quest’anno. Vedo chiari e scuri, ma anche una grande determinazione in tutti i settori».

Recovery plan, come procedere?
«Prima ancora abbiamo bisogno di un’azione amministrazione forte e decisa. C’è tutto il mondo delle concessioni terminalistiche e portuali, la crisi covid ha comportato su questo cambiamenti e decisioni. Credo che tutti, dalle Autorità di Sistema al ministero, debbano avere la forza di fare le cose in un momento difficile.
Se vogliamo che le imprese continuino ad investire, per esempio parlando dei terminal portuali, è necessario avere certezze di lungo periodo, altrimenti il rischio è che non investano o  ritardino gli investimenti, o mandino a casa gente. Stiamo stiamo passando momenti difficili in tutti i settori portuali, sono necessarie le garanzie di lungo periodo.
Concessioni portuali e lavoro portuale il tema è la gestine delle AdSP e del Mit».

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Nei finanziamenti del fondo per la ripresa,  quali opportunità?
«Non è la manna che cade dal cielo, non è un tampone per il passato, ma ci deve proiettare sulla nuova generazione, pensare in modo innovativo nei porti per sfruttare i finanziamenti. Si parla di 550 progetti su cui poi il governo dvrebbe scegliere. Ma i collegamenti logistici e ferroviari – porti e infrastrutture – sono fondamentali per il rilancio del Paese, se ne parlerà durante la Shipping Week.
Dobbiamo parlare anche delle competenze: i presidenti di porti, direttori generali dei ministeri, ma decidere velocemente.

La manifestazione è stata a rischio, come altri eventi, di saltare?
«Ci siamo interrogati se farla, sarà un forum più business, ma deve essere occasione per dare voce a quelle componenti del claster che non hanno avuto voce fisica in questo periodo».

 

 

 

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