COPENAGHEN –A.P. Moller-Maersk, il gigante danese del trasporto globale, investirà in tecnologia “green”. Parte della flotta Maersk sarà dotata di scrubber, speciali dispositivi, in grado ridurre le emissioni nocive prodotte dall’utilizzo di combustibile “sporco” ad alto contenuto di zolfo. Dei sistemi di “pulizia” dei combustibili in vista delle nuove normative sui carburanti fissati per il 2020. A darne la notizia è l’agenzia di stampa Reuters.
Per combattere l’inquinamento atmosferico nel settore marittimo, l’Organizzazione marittima internazionale (IMO) – agenzia marittima delle Nazioni Unite- ha infatti fissato l’obbligo di impiegare combustibili “puliti” con meno dello 0,5% di ossidi di zolfo (SOx). L’entrata in vigore del limite globale è il 2020. La decisione sui combustibili “puliti” nel settore non si profila tuttavia facile, al fine di conformarsi alle nuove disposizioni le strade intraviste per l’armamento globale sono diverse.
Da un lato si può intervenire con l’istallazione di scrubber, sistemi di “pulizia” dei combustibili e degli scarichi sulfurei, permettendo l’utilizzo di bunker ad alto tenore di zolfo HSFO (High sulfur Fuel Oil); Dall’altro lato l’utilizzo di combustibili “puliti” a bassissimo tenore di zolfo LSFO (Low sulfur Fuel Oil) come il gas naturale liquefatto Gnl e il gasolio marino, comportano un costo maggiore che va a gravare sul trasporto via mare.
“Abbiamo deciso di investire in nuove tecnologie, scrubber installati su un numero limitato di navi appartenenti alla nostra flotta “, ha spiegato Niels-Henrik Lindegaard, responsabile di Maersk Oil Trading. “L’uso della tecnologia scrubber è solo uno dei numerosi sistemi della nostra strategia globale di approvvigionamento di combustibile per garantire la conformità all’obiettivo del 2020 “, ha concluso Lindegaard.
Recentemente la diffusione dei sistema di “pulizia” dei combustibili e la crescita dell’installazione di scrubber nelle navi ha condotto a nuove valutazioni nel mercato dell’energia. Anche se l’evoluzione verso il mercato “green”, da parte degli armatori e delle flotte mondiali, rimane la migliore strada per essere in conformità con la decisione IMO. Dato l’elevato costo per l’istallazione di questi impianti, ma soprattutto perché queste tecnologie potrebbero essere superate da nuove disposizioni, in futuro molto prossimo,