SUEZ – La società giapponese Shoei Kisen Kaisha proprietaria della portacontainer Ever Given, sotto sequestro da parte dell’Autorità portuale del Canale di Suez, ha presentato una nuova proposta di risarcimento all’Autorità del Canale (SCA) per la copertura dei danni causati dall’incaglio della nave. L’incidente che dal 23 al 29 marzo scorso, per 6 giorni, ha bloccato il transito nel Canale di Suez.
Il Tribunale egiziano di Ismailia dall’aprile scorso ha posto sotto sequestro la nave, avanzando una richiesta di risarcimento nei confronti del proprietario per il quale sono intervenuti i legali e il UK P&I Club, uno dei maggiori Club nel settore dell’assicurazione navale.
“Negoziati difficili, faticosi ma positivi, durati oltre 15 giorni” – ha dichiarato il UK P&I Club che insieme agli altri assicuratori della nave, sono stati impegnati nellle trattative con il comitato incaricato dall’Autorità del Canale di Suez – “Abbiamo concordato che i dettagli di tali negoziati sarebbero rimasti confidenziali” – ha specificato la societá.
I proprietari e i loro assicuratori hanno chiesto e confermato all’udienza, tenutasi domenica 20 giugno, al Tribunale Amministrativo di Ismailia di voler rinviare l’udienza al fine di prendersi il tempo necessario per giungere ad una “definitiva e bonaria soluzione che soddisfi tutte le parti”. E la decisione é stata pertanto rinviata al 4 luglio.
Inizialmente, l’Autorità del Canale di Suez ha chiesto un risarcimento del valore di 916 milioni di dollari che i proprietari hanno rifiutato come troppo alto. Successivamente, la pretesa è stata ridotta a 550 milioni di dollari, a condizione che 200 milioni siano pagati in anticipo, mentre i restanti 350 milioni siano pagati come lettere di garanzia emesse da una banca egiziana di “classe A”.
Il UK Club ha accolto con favore la rivalutazione del risarcimento da parte di SCA alla luce delle valutazioni della nave e del carico.
La vicenda ha visto a lungo rimbalzare le responsabilitá dell’incidente tra le due parti. La SCA attribuiva la responsabilità al comandante della nave, sottolineando che il ruolo dei piloti a bordo durante il transito della nave era solo consultivo e che le condizioni meteorologiche non potevano essere la causa dell’incaglio.
UK P&I Club contestava questa tesi che addosserebbe al comandante della nave la colpa, sostenendo che la velocità non dovrebbe spettare al comandante: «poichè la navigazione nel transito del Canale di un convoglio è controllata dai piloti del Canale di Suez e dai servizi di gestione del traffico navale SCA.
Nel frattempo la Ever Given é rimasta sotto sequestro e non ha potuto sbarcare i 26 marittimi indiani, che sono ancora a bordo. Cosí come non sono state ancora scaricate le merci, oltre 20 mila TEU, container che contengono prodotti per i quali i destinatari non hanno dichiarato il valore del carico. E per i quali si delinea la ripartizione del risarcimento, ipotesi prevista dall’istituto marittimo di “avaria generale” dichiarata dai proprietari della nave.