Confitarma, Sisto: “Shipping e ambiente un matrimonio possibile”

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Luca Sisto, direttore generale di Confitarmna, sul tema Shipping e sviluppo green

di Lucia Nappi

LIVORNO – Lo shipping inquina i mari del mondo non più del 12%”, il dato scaturisce dall’analisi di Luca Sisto, direttore generale di Confitarma intervenuto a Livorno, durante il convegno Propeller Club, con il tema “Shipping e ambiente, un matrimonio possibile”, “lo shipping viene visto nel nostro paese come una minaccia per l’ambiente.”- sottolinea Sisto- “invece quello via nave è la tipologia di trasporto maggiormente sostenibile, lo dice l’Europa che ha premiato la navigazione attraverso diversi provvedimentil: l’ecobonus che ci ha portato, operativamente speriamo presto, al mare bonus”.

Per lo shipping il problema maggiore evidenziato dal direttore generale di Confitarma è quello legislativo perché, se le normative internazionali ed europee sono molto stringenti, in Italia ancora non esiste un impianto di leggi corrispondente. “Se il legislatore nazionale non è attento all’andamento delle normative internazionali ed europee,” – rimarca Sisto- “rischia di fare un autogol per le imprese italiane e l’ambiente potrebbe diventare un ostacolo per la crescita”.

Da sfatare l’immagine diffusa, secondo la quale i fumi prodotti dai fumaioli delle navi nei porti creino inquinamento, in realtà questi non hanno una correlazione con i contenuti di zolfo che causano inquinamento. Qualunque tipo di intervento da affrontare in questo settore avrà un impatto tecnico ed economico molto importante sulll’industria dello shipping, pertanto dovranno partire da alcune riflessioni:

1) Il tema del 2020 “Global sulphur limit”: il termine, 1 gennaio 2020, in cui entrerà in vigore il limite 0,50% di presenza di zolfo per gli olii combustibili utilizzati a bordo delle navi, questo tema deve essere approcciato a livello internazionale.

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2) L’utilizzo dell’LNG: Sono state fatte molte cose su questo tema: studi e prospettive, ma ancora manca l’impianto normativo in Italia, pertanto è da chiedersi se il sistema paese sia pronto.

3) Il trattamento delle acque di zavorra: Anche in questo caso la mancanza di un quadro normativo mette a rischio il nostro paese che si confronta con il mercato globale sui mari internazionali.

4) L’impatto gestionale degli interventi: Il monitoraggio delle emissioni coinvolgeranno aspetti tecnici come la formazione degli equipaggi che sarà necessaria per rendere questi maggiormente sensibili alle  tematiche ambientali.

Nella foto: da dx Luca Sisto, direttore generale di Confitarma e Antonio D’Alesio armatore Gruppo D’Alesio

 

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