Acqua, amica e nemica dei sistemi on board

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LIVORNO – La data del 1 gennaio 2020 sancirà l’ingresso nell’era green dello shipping, la riduzione del livello di zolfo dallo scenario marittimo globale, ormai da tempo sta condizionando e modificando molti settori che ruotano attorno agli armamenti: dall’industria dei carburanti marini, alla cantieristica navale.
Gli armatori pertanto hanno da tempo puntato la prua alla ricerca di sistemi per affrontare queste sfide importanti, guardano a soluzioni green dai benefici ambientali, sociali ma anche che permettano l’ottimizzazione delle flotte alleggerendone i gravosissimi costi di manutenzione.

Questo è il caso di un innovativo sistema per la depurazione delle acque navali brevettato da un italiano, un livornese, Paolo Mumolo, titolare di TeknoSistemi azienda che si occupa di sistemi trattamento delle acque navali. Si tratta di un “sistema per il trattamento delle acque di bordo delle navi in maniera totalmente green” – spiega Mumolo – “Questa tecnologia è frutto di una collaborazione con un team di biologi, ingegneri e chimici e di otto anni di ricerca per la messa a punto di prototipi e di sperimentazione di sistemi per la depurazione delle acque”.

Ci spiega in cosa consiste il sistema?
Il sistema (che si chiama H2O Genius) si basa sul principio di “attivazione dell’acqua”, da non confondersi con apparati chiamati elettromagnetizzatori (di cui si trova una gran quantità nel mondo di trattamento acqua per abitazioni).”

Cosa significa attivare l’acqua?
“Attivare l’acqua significa conferirgli una serie di caratteristiche migliorative quali l’aumento dell’indice di ossidoriduzione (indice redox), abbattimento della carica batterica, disgregazione del carbonato di calcio (calcare), maggiore fluidità dell’acqua, etc.
Per chi fosse interessato ad approfondire le basi scientifiche consigliamo di partire dalle pubblicazioni di  Gerald H. Pollack, dalle pubblicazioni del prof. Giorgio Piccardi sui liquidi polari”.

Quali sono le applicazioni nel settore navale?
Esistono molte applicazioni che possono beneficiare dell’utilizzo dell’acqua attivata, sia in campo civile, industriale e navale. Noi ci concentriamo nell’applicazione navale. In questo settore abbiamo registrato un brevetto europeo (numero EP3245161A2).
La premessa è che questo sistema, in termini ambientali permette di eliminare totalmente l’utilizzo di sostanze chimiche, come attualmente sono impiegate, che poi finiscono direttamente in mare. L’utilizzo di acqua attivata nel circuito dell’acqua sanitaria di bordo, evita l’accumulo di calcare, ma gradatamente si rimuove anche il calcare preesistente, e si prevengono le corrosioni delle parti metalliche presenti nel circuito.

Un’altra applicazione è quella del lavaggio degli scambiatori di calore lato mare dei motori. Si riduce drasticamente la manutenzione degli scambiatori, che non necessitano più di lavaggi periodici con acidi (o di smontaggi) per mantenerne l’efficienza.

Un’ulteriore esempio di applicazione è l’utilizzo dell’acqua attivata nei circuiti HT ( Alta Temperatura). Anche in questo caso il vantaggio è quello della riduzione del costo di manutenzione degli scambiatori ed eliminazione del fermo degli stessi.”

Il sistema è già stato installato a bordo di navi?
Certo, abbiamo installato il sistema a bordo di molte navi. La prima installazione è stata a bordo di un traghetto. L’armatore lamentava un problema sul riscaldamento dell’acqua sanitaria di bordo (caricata in porto) dovuto a incrostazioni sulla serpentina dei boiler. Questo costringeva ad effettuare frequenti smontaggi per pulizia o sostituzione delle serpentine. Inoltre avevano un problema di accumulo di fanghi sul circuito HT dei motori, che costringeva a aggiunta di prodotti chimici nel circuito con elevata spesa annuale. Entrambi i problemi furono risolti e questa compagnia di navigazione ha pertanto deciso di installare il sistema su tutte le proprie navi”.

Quali altri problemi risolve oltre a quelli dell’acqua dolce?
“Questa tecnologia nasce per i problemi delle sedimentazioni dell’aqua di mare negli scambiatori di calore dei motori marini.
In questo caso H2OGenius si integra in un sistema automatizzato (AWF: Activated Water Flushing) di lavaggio degli scambiatori al momento di fermo dei motori L’acqua di mare lascia un alto contenuto di residui: sale, alghe, microrganismi, metalli, fanghi, etc.  Lavando in controcorrente il circuito con acqua attivata si eliminano tutti i residui.
In parole si tratta di una dialisi automatizzata dell’impianto di raffreddamento”.

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