Venezia, Ok al nuovo Protocollo Fanghi per un’accessibilità nautica sostenibile

Venezia, firmato il decreto interministeriale per il Protocollo Fanghi, la formale intesa tra i tre ministeri competenti (Infrastrutture/Ambiente/Salute)
Porto Venezia
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VENEZIA  – E’ stato firmato il decreto interministeriale per il Protocollo Fanghi, la formale intesa tra i tre ministeri competenti (Infrastrutture/Ambiente/Salute) per il rilascio delle autorizzazioni per la movimentazione nella laguna di Venezia dei sedimenti risultanti dall’escavo dei fondali proposto congiuntamente dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero dell’Ambiente.

Il provvedimento riguarda una nuova procedura di caratterizzazione e gestione dei sedimenti, permettendo finalmente di superare il cosiddetto “protocollo fanghi” risalente al 1993. Si tratta di una regolamentazione in linea con le più recenti direttive europee e con la normativa nazionale in materia di dragaggi.
Il nuovo protocollo prevede la caratterizzazione sia dei sedimenti da dragare che del sito di conferimento, permettendo in tal modo di mantenere e ricollocare in Laguna una maggiore quantità di sedimenti – a seguito di accurate indagini di compatibilità chimica ed eco-tossicologica – andando così a promuovere e realizzare un approccio sostenibile al mantenimento dell’accessibilità nautica alle banchine del porto.

“Siamo di fronte a un’altra importante dimostrazione che lo sviluppo sostenibile della portualità del Veneto è già possibile” – ha commentato il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio – “La mancata adozione del c.d. Protocollo Fanghi – che ora passerà al Ministero della Giustizia per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – era infatti uno degli elementi che avevamo indicato nel nostro Piano Operativo Triennale 2022/2024 come “vincolo” allo sviluppo sostenibile del porto. Con questa formale intesa tra i tre ministeri competenti (Infrastrutture/Ambiente/Salute) si fa un importante passo in avanti. Ma non basta. Si auspica a questo punto – per dare piena attuazione alle misure previste dal Protocollo – l’avvio quanto prima dell’operatività dell’Autorità per la Laguna di Venezia – Nuovo Magistrato alle acque che, come noto, avrà (tra gli altri) il compito di approvare i progetti di dragaggio e le modalità di gestione dei materiali. Quanto al Piano morfologico, è attivo un tavolo con i ministeri competenti per la definizione delle modalità di collaborazione e interazione con la Commissione VIA / VAS”.

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