Importanti prospettive di lavoro più di 100 saranno le persone utilizzate nell’attività di sviluppo logistico del comprensorio. Gli eventuali step successivi del progetto, che includono la realizzazione del Molo VIII, prevedono l’impiego di altre centinaia di addetti.
TRIESTE – Accordo di programma sottoscritto a Trieste per l’attuazione del progetto di riconversione industriale dell‘Alto forno della Ferriera di Servola, spento nei mesi scorsi, dopo 123 anni di attività. L’accordo mira a rilanciare il comprensorio industriale dove sorgeva l’altoforno smantellandone l’area a caldo e la messa in sicurezza permanente dei terreni al fine di far nascere al suo posto un polo logistico a servizio del porto e dell’economia del territorio.
“l’Accordo di programma per la Ferriera di Servola, deve essere inteso come il passaggio epocale verso una fase di nuova industrializzazione del nostro territorio. Trieste dimostra di essere una moderna città proiettata verso uno sviluppo avanzato e sostenibile, poiché porto e industria sono un binomio inscindibile” – ha detto il commissario dell’Autorità di Sistema Portuale di Trieste, Mario Sommariva– ”- “Non è possibile pensare ad una prospettiva di sviluppo e crescita dell’occupazione se entrambi i settori non si sviluppano contestualmente. L’Authority giuliana con questa operazione riesce nello scopo di salvaguardare integralmente i lavoratori, risanando l’ambiente e creando nuove prospettive per le generazioni future”.
“L’Accordo siglato –ha sottolineato Sommariva – costituisce un esempio virtuoso di collaborazione e sinergia istituzionale. Trieste è un esempio per tutto il Paese in una fase difficile come quella attuale”.
Presenti all’evento, ospiti del prefetto di Trieste, Valerio Valenti, le Istituzioni e le parti private coinvolte nell’accordo: il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, il presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, il Commissario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Mario Sommariva, l’Agenzia del Demanio, oltre ai rappresentanti di Arvedi, gruppo di Cremona proprietario dell’acciaieria e Icop-PLT, pool concessionario della Piattaforma Logistica Trieste.
In un’ottica di sviluppo portuale, va rilevato che sull’ex area a caldo, si svilupperà il raccordo ferroviario della stazione di Servola che potrà accogliere treni completi da 750 metri, nonché uno snodo autostradale diretto sulla Grande viabilità, ponendo le basi per il successivo avvio dei lavori del Molo VIII, previsto dal Piano regolatore portuale, approvato nel 2016.
Gli interventi previsti dalla Icop, socia di Piattaforma Logistica Trieste, si concentreranno prevalentemente sulla bonifica e messa in sicurezza del perimetro, e verranno realizzati in 3 fasi, non appena saranno portate a termine da Arvedi le attività di smantellamento di tutti gli impianti e i materiali ferrosi. A fronte di una concessione di 26 anni da parte dell’Authority giuliana, l’investimento complessivo di Icop-PLT sarà di circa 127 milioni di euro. L’acquisto dei terreni di Arvedi da parte di Icop-PLT, avrà un valore di circa 21 milioni di euro. Gli anni pervisti per la riconversione sono 5, con una suddivisione in 3 fasi distinte, e un valore di 98 milioni. Il nuovo terminal logistico verrà dotato di 2 gru e di altre attrezzature di banchina, con un investimento di 7 milioni di euro.
Importanti soprattutto le prospettive per l’occupazione. Al termine dei lavori di messa in sicurezza permanente dell’area a caldo della Ferriera, più di 100 saranno le persone utilizzate nell’attività di sviluppo logistico del comprensorio. Gli addetti dell’attività logistica per la siderurgia potranno essere impiegati immediatamente per lo svolgimento di operazioni e servizi portuali conto terzi per l’approvvigionamento di materia prima (rottame, ghisa, minerali di ferro), sia a servizio del gruppo Arvedi, sia per la spedizione via mare dei prodotti finiti destinati al Mediterraneo e Medio Oriente.
Va rilevato che gli eventuali step successivi del progetto, che includono la realizzazione del Molo VIII, prevedono l’impiego di altre centinaia di addetti, rappresentando una delle prospettive di lavoro più rilevanti per il futuro della città di Trieste.