Parla Pietro Spirito, presidente dei porti campani: “La riforma ci porta a creare opportunità di piattaforme che abbiano meccanismi di cooperazione” “A presentarci al sistema internazionale delle compagnie armatoriali finalmente come paese”.
di Lucia Nappi
NAPOLI – Attorno alla metà di settembre Pietro Spirito, presidente della Adsp del Mar Tirreno Centrale, e Ugo Patroni Griffi, presidente della Adsp del Mar Adriatico Meridionale, firmano a Bari, il primo accordo di collaborazione tra due Autorità di Sistema.
L’intesa si caratterizza come strategia per il miglioramento della competitività di entrambi i sistemi portuali e logistici, rispondendo in maniera coerente alla legge di riforma del 4 agosto 2016 n.169, che individua nella integrazione dei porti, dei sistemi di trasporto e nella connessione delle aree contigue, le cui attività economiche e produttive sono già, in parte, integrate, la strategia del nuovo approccio del sistema Italia.
Quindi la riforma dopo avere unificato i porti limitrofi, strappandoli alla logica della concorrenza fra parenti della stessa famiglia, adesso inizia ad attuare la fusione tra macro aree transregionali, secondo una strategia che mira a rafforzare il sistema Paese per affrontare compatti la competitività esterna.
Fa da eco all’accordo tra Napoli e Bari, la dichiarazione fatta dal presidente dell’Adsp del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini, nei giorni scorsi, che dal palco dell’assemblea generale di Confindustria Livorno-Massa Carrara, ha dichiarato: “La nuova generazione dei presidenti delle adsp è una squadra coesa” “A livello macro regionale la sinergia tra le AdSp è l’unica via percorribile se vogliamo competere con i porti del nord Europa. Insieme si vince“.
Con il presidente Spirito approfondiamo il tema:
Presidente l’accordo di collaborazione con tra la vostra Authority e quella dei porti di Bari e Brindisi come nasce?
La riforma ci porta a creare opportunità di piattaforme che abbiano meccanismi di cooperazione e specializzazione sui diversi traffici in modo tale di presentarci al sistema internazionale delle compagnie armatoriali finalmente come paese.
L’accordo ha avuto una regia centrale, da parte del ministero?
No, Il mio collega ed io ci siamo incontrati e abbiamo detto al ministero che avevamo intenzione di fare questo accordo. Il ministero chiaramente ha detto di si, con grande piacere. Quale è il senso di questa iniziativa? Noi siamo un paese che ha due grandi corridoi marittimi, il corridoio adriatico e quello tirrenico, nella prospettiva dei flussi dei traffici futuri, non guardiamo solo al presente, il sistema adriatico e il tirreno devono essere messi in comunicazione attraverso un sistema sinergico.
Il grande tema della logistica è l’interconnessione tra ferrovia e reti viarie, l’intermodalità, su nquesto piano quali sono le strategie?
E’ una opportunità anche per i grandi sistemi portuali che ci consentirà nel tempo, quando verrà completato l’investimento ferroviario, di poter interconnettere i porti di Bari e di Napoli, con collegamenti ferroviari che siano più adeguati all’interscambio delle merci cominciando a ragionare a sistema.
Comprendere quale sia la modalità più efficiente, per favorire l’interconnessione intermodale tra l’adriatico e il tirreno nel mezzogiorno d’Italia, è uno dei temi strategici del futuro. Dobbiamo avere una visione di insieme che consideri i porti connessi alla parte terrestre, attraverso le infrastrutture a cominciare da quella ferroviaria.
Vediamo di avere una visione di insieme non consideriamo i porti “stand alone”, ma consideriamo i porti con il sistema di connessioni stradario e ferroviarie che possono consentire di costituire i corridoi. Quando l’investimento ferroviario tra Napoli e Bari sarà completato, noi avremo un rafforzamento e un miglioramento della qualità del servizio. Avremo una opportunità e ci potremo presentare al mercato.
Quali sono gli aspetti amministrativi e gestionali introdotti dall’accordo?
Le Autorità di Sistema sono istituzioni nate da poco, in seguito alla riforma. Noi abbiamo l’obiettivo di costruire un nuovo modello gestionale che superi le vecchie Autorità portuali. Il primo tema che stiamo affrontando, è avere un meccanismo di gestione che unifichi le varie Autorità portuali che si vanno oggi a fondere. Nel caso di Bari con Brindisi e Napoli con Salerno.
Dovendo affrontare questo tema, dell’integrazione all’interno dei porti, creando delle piattaforme logistiche portuali di carattere regionale. Noi siamo la piattaforma della Campania (Napoli, Salerno, Castellammare), la piattaforma della Puglia mette insieme Brindisi che è collegato alla grande realtà industriale del territorio, con Bari che ha una realtà portuale diversa e più estesa.
Quali sono le caratteristiche comuni tra le vostre due AdSp?
Le nostre AdSP hanno catteristica comune tra i porti: . Sia Bari con i collegamenti verso la Grecia che Napoli con collegamenti verso la Sicilia e le isole del golfo. hanno una significativa vocazione passeggeri.
Non guardiamo solo al tema delle merci, ma a far crescere maggiormente la vocazione e a migliorare la qualità del servizio. Si parla poco di questo, ma i porti sono anche un grande luogo di movimento dei passeggeri.”
Voi presidenti fate parte della Conferenza nazionale dei presidenti, è logico pensare che ci saranno altre Autorità di sistema che seguiranno la vostra strada dell’accordo trasversale alle macro regioni. Chi saranno le prossime?
La Conferenza nazionale dei presidenti, è un tavolo aperto e permanente all’interno del quale ci scambiamo le esperienze. Chiaramente cresceranno tra di noi le intenzioni ad unire in sinergia gli intenti per creare cooperazione e specializzazione sui diversi traffici per presentarci come sistema paese.”.