Parla Alessandro Serra, presidente EBA (European Boatmen’s Association) l’associazione degli ormeggiatori europei – Nuovi modelli e forme organizzative previste nel Correttivo porti e attuabili secondo il Regolamento europeo per la fornitura dei servizi portuali. (VIDEO INTERVISTA)
di Lucia Nappi
PIOMBINO– “Nell’ambito della rappresentatività della categoria degli ormeggiatori e barcaioli in Europa, il Correttivo porti ci dà la possibilità, importantissima, di essere complementari in un modello possibile secondo le previsioni del Regolamento europeo uscito all’inizio del 2017.”
Lo spiega Alessandro Serra, presidente di EBA (European Boatmen’s Association) l’associazione degli ormeggiatori a livello europeo e vice presidente Angopi l’associazione nazionale degli ormeggiatori Italiani. Incontriamo Serra a Piombino, a margine del convegno sul nuovo Regolamento del Codice della navigazione promosso da Angopi, per parlare del servizio tecnico nautico di ormeggio e dei modelli di organizzazione. Partendo quindi dal Correttivo porti ed arrivando al Regolamento europeo 352/2017 che istituisce il quadro normativo per la fornitura dei servizi portuali.
“Nel Correttivo porti esiste la previsione che i gruppi di ormeggiatori possono essere organizzati in forme di cooperativa e quindi che questa forma sia richiesta dall’Amministrazione per divenire un operatore interno, ovvero che ha le analogie con la pubblica amministrazione, senza che questa ne abbia i costi e in qualche modo, la responsabilità dell’erogazione del servizio.
Questo rende il modello possibile con il Regolamento europeo il quale prevede che fra i vari modelli con cui in Europa si può erogare il servizio di ormeggio, una forma sia il Terminal operator.
Questo passaggio che dovremmo riuscire ad attuare entro l’entrata in vigore del Regolamento europeo, quindi per l’inizio del 2019, per noi è fondamentale riuscire a completare quel percorso che parte dall’Italia per dare rappresentazione virtuosa del nostro modello in Europa e che questa recepisce, suggerendoci poi lo strumento per continuare a mantenere le nostre peculiarità che sono quelle di un servizio tecnico nautico erogato nei nostri porti a favore della sicurezza della navigazione portuale”.
PIOMBINO– “Nell’ambito della rappresentatività della categoria degli ormeggiatori e barcaioli in Europa, il Correttivo porti ci dà la possibilità, importantissima, di essere complementari in un modello possibile secondo le previsioni del Regolamento europeo uscito all’inizio del 2017.”
Lo spiega Alessandro Serra, presidente di EBA (European Boatmen’s Association) l’associazione degli ormeggiatori a livello europeo e vice presidente Angopi l’associazione nazionale degli ormeggiatori Italiani. Incontriamo Serra a Piombino, a margine del convegno sul nuovo Regolamento del Codice della navigazione promosso da Angopi, per parlare del servizio tecnico nautico di ormeggio e dei modelli di organizzazione. Partendo quindi dal Correttivo porti ed arrivando al Regolamento europeo 352/2017 che istituisce il quadro normativo per la fornitura dei servizi portuali.
“Nel Correttivo porti esiste la previsione che i gruppi di ormeggiatori possono essere organizzati in forme di cooperativa e quindi che questa forma sia richiesta dall’Amministrazione per divenire un operatore interno, ovvero che ha le analogie con la pubblica amministrazione, senza che questa ne abbia i costi e in qualche modo, la responsabilità dell’erogazione del servizio.
Questo rende il modello possibile con il Regolamento europeo il quale prevede che fra i vari modelli con cui in Europa si può erogare il servizio di ormeggio, una forma sia il Terminal operator.
Questo passaggio che dovremmo riuscire ad attuare entro l’entrata in vigore del Regolamento europeo, quindi per l’inizio del 2019, per noi è fondamentale riuscire a completare quel percorso che parte dall’Italia per dare rappresentazione virtuosa del nostro modello in Europa e che questa recepisce, suggerendoci poi lo strumento per continuare a mantenere le nostre peculiarità che sono quelle di un servizio tecnico nautico erogato nei nostri porti a favore della sicurezza della navigazione portuale”.