Nasce il nuovo ministero del Mare – Il cluster marittimo chiede “efficienza”

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ROMA – Giorgia Meloni ha presentato la lista dei ministri del Governo che stamani mattina giurerà al Quirinale.

Tra le novitá nasce il nuovo ministero del Mare e del Sud, alla cui guida  c’è l”ex governatore siciliano Nello Musumeci, che ha commentato ad Adnkronos: “Grande emozione e grande soddisfazione, che conferma il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni alla presidenza della Regione Siciliana. Il coronamento di una vita dedicata alla politica” – ha aggiunto –  “Una grande responsabilità che affronterò con impegno e dedizione. Grazie a Giorgia Meloni e agli altri leader del centrodestra per la fiducia che hanno riposto in me. Pronti a risollevare l’Italia”.

Immediata la precisazione arrivata dalla Lega che ha sottolineato: «le deleghe del ministro Musumeci non assorbiranno alcuna competenza attualmente in capo al ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, che sarà guidato da Matteo Salvini».

Fatto sta che riguardo al nuovo ministero per le politiche del Mare e del Sudd sono da decidere cosa dovrà amministrare.

L”attribuzione delle deleghe dovrà dare queste risposte. Tra le prime domande che il cluster marittimo portuale si pone è su quale ministero ricadranno le competenze delle Capitanerie di porto.

Dal cluster marittimo  portuale intanto partono i primi commenti:

Luca Becce presidente di Assiterminal commenta: “Non diamo sentenze ma l’abbinamento ci lascia perplessi, non riusciamo a capirlo: se andiamo a vedere i porti strategici per tutto il sistema italiano sono più al Centro e al Nord. Questo collegamento è quantomeno singolare. Anche perché come associazioni del cluster marittimo portuale non avevamo mai chiesto un ministero del mare, non lo ritenevamo necessario. Piuttosto sarebbe stato utile ricostituire all’interno del Ministero dei Trasporti quella struttura di missione cancellata dopo la gestione Delrio focalizzata allo sviluppo della connessione tra porti e infrastrutture”.

Stefano Messina, presidente di Assarmatori, nei giorni scorsi, intervenendo a Livorno,  aveva anticipato il tema del ministero de Mare: specificando di non avere una posizione “innamorata del nome o dello slogan”. Ma piuttosto –  “ambiamo ad avere una pubblica amministrazione che sia integrata, con capacità di interloquire tra i diversi ministeri” – ‘Noi vorremmo  avere un indirizzo politico che dia attenzione al mare con il mondo della logistica e dei trasporti. Chiediamo alla pubblica amministrazione efficienza, più che contributi”. ” 

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