di Giovanni Grande
NAPOLI – Un open day nazionale della portualità. “Anche in questo modo si costruisce un sistema coeso, ne discuteremo con Assoporti”. Pietro Spirito lancia la sua proposta alla presentazione di Napoli Porto Aperto 2018. Manifestazione giunta alla seconda edizione che il prossimo 17 giugno aprirà le porte dello scalo partenopeo ai cittadini.
Visite guidate, intrattenimento musicale, proiezioni cinematografiche, fuochi d’artificio. Il ricco carnet di iniziative pensate coinvolgendo una serie di attori della cultura e del cluster marittimo punta a “ricucire il rapporto con la città”.
Obiettivo dichiarato del presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale fin dal suo insediamento. Esigenza più o meno condivisa da altri scali (Livorno e Trieste, tra gli altri) che organizzeranno quasi in contemporanea le loro “giornate conoscitive”. “E’ sempre più importante – spiega Spirito – costruire un rapporto con la cittadinanza, alzare la sensibilità sulle tematiche economiche che vedono protagonisti i porti nella loro funzione di cerniera tra i territori e le loro connessioni marittime”.
Due le novità previste da Porto Aperto, in aggiunta alle tradizionali visite via mare per illustrare le attività commerciali, cantieristiche e industriali dello scalo: l’opportunità di conoscere tre edifici di grande valore storico-architettonico come la Stazione Marittima, gli ex Magazzini Generali e l’Immacolatella Vecchia (tutti coinvolti in progetti di radicale riqualificazione urbanistica: dai lavori per la metropolitana a Piazza Municipio al Museo del Mare e dell’Immigrazione); il coinvolgimento del porto di Salerno, dove il 16 giugno le scuole della città avranno modo di approcciare per la prima volta, a bordo di traghetti, i traffici che vi si svolgono. “L’obiettivo è comprendere fin dal prossimo anno anche il porto di Castellammare di Stabia per rappresentare tutto il sistema portuale della regione,” annuncia Spirito. “Vogliamo dare conto delle attività che avvengono sulle banchine, degli sforzi profusi per assicurare più sviluppo e meno impatto sulle città. Un percorso che non può prescindere dall’ottimo rapporto fin qui instaurato con le istituzioni, nella scia di uno spirito civico e di un impegno di squadra che fin qui ha fatto difetto, soprattutto nel meridione”.