PNRR Semplificazione e rinnovo della P.A – Di Matteo, direzione porti (MIMS): “Il ministro ha avviato i lavori della Conferenza nazionale dei presidenti delle AdSP” avviate le proposte di misure di semplificazione su Dragaggi, lavoro portuale e formazione nei porti.
Lucia Nappi
ROMA – “Il rinnovo della pubblica amministrazione, sia a livello centrale che a livello periferico, è un nodo centrale. Come si rinnova il cluster marittimo anche la pubblica amministrazione deve rinnovarsi” – “Non possiamo fare il Next Generation Ue sempre con gli stessi funzionari a livello sia di Autorità portuale che di ministero” – “Come cambiano le attese ed entrano la fascia dei quarantenni con competenze specifiche sui nuovi temi – quali la digitalizzazione, l’idrogeno, il green – così anche i decisori devono avere la capacità di rinnovarsi” – Umberto Masucci presidente dei Propeller Clubs nazionali, ha lanciato il tema all’Assemblea Pubblica Nazionale Propeller Clubs, svolta presso la sede del Comando generale delle Capitanerie di porto a Roma, sala Pollastrini, ospite il comandante generale del Corpo, l’ammiraglio Giovanni Pettorino, il presidente di Assoporti (da remoto) Daniele Rossi e per la direzione porti e trasporto marittimo del MIMS, il direttore Maria Teresa Di Matteo.
Non è più il tempo delle mezze misure, Masucci facendo eco alle parole con cui il premier Draghi ha presentato due giorni fa alla Camera il PNRR – che sarà presentato alla Commissione europea entro la fine della settimana – ha detto : “L’inerzia del ministero di fronte a trent’anni di stratificazione di norme” – La macchina delle pubbliche amministrazioni deve rinnovarsi e semplificarsi è alla base del Piano per il rilancio dell’Italia. “dobbiamo agire con forza e volontà e determinazione per semplificare e semplificare” – “la necessità di rinnovare è difficile, ma ci dobbiamo riuscire”.
Le risorse
“Con 30,6 miliardi di fondi italiani dobbiamo avere la capacità di riformare il Paese” – sottolinea Masucci. Si riferisce al fondo complementare dei 30,6 miliardi che sono parte del Piano nazionale complementare finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile scorso, risorse nazionali per dare vita ai progetti inseriti nello stesso PNRR, che tuttavia eccedevano dal tetto di risorse ottenibili dall’Europa. Ovvero dai 191,5 miliardi di copertua del PNRR, di fondi europei dove lo strumento chiave è il Next Generation Eu (122,6 miliardi di prestiti e 68,9 miliardi di trasferimenti a fondo perduto) per un totale di investimenti previsti di 222,1 miliardi di euro. Ai quali si aggiungono ulteriori 26 miliardi, da destinare, entro il 2032, alla realizzazione di opere specifiche – Nel complesso l’Italia potrà disporre di circa 248 miliardi di euro. A tali risorse si aggiungono inoltre i fondi per ulteriori 13 miliardi, del programma React Ue da destinare alla realizzazione di opere specifiche che vengono spese negli anni 2021-2023.
Risorse per il settore portuale e l’armamento
All’interno di questo fondo da 30,6 miliardi sono contenute le misure per il settore portuale e l’armamento – che si leggono nella tabella contenente la proposta per i finanziamenti a valere sulla programmazione complementare allegata al PNRR – In cui si prevede una serie di stanziamenti per la sostenibilità ambientale nei porti: per l’accessibilità marittima e la resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici (1,47 miliardi), per gli interventi per l’aumento selettivo della capacità portuale (390 milioni), per l’ultimo e il penultimo miglio stradale e ferroviario (250 milioni). E ancora, sono previsti fondi per l’efficientamento energetico, per l’elettrificazione delle banchine (700 milioni) e, infine, per la generale sostenibilità ambientale dei porti (c.d. Green Ports 270 milioni).
Per il rinnovo delle flotte navali per la transizione ecologica degli armatori: gli 800 milioni di euro destinati a “Rinnovo flotte, bus, treni e navi verdi – Navi” e – 200 milioni “Rinnovo del materiale rotabile”.
Ci saranno queste risorse?
“Ma questi 30,6 miliardi ci saranno effettivamente?” Chiede Masucci al direttore Di Matteo- “Queste riforme sono state messe in ambito nazionale e non tra le risorse che ci darà l’Europa” – risponde Di Matteo – “la vedo come un’opportunità, non come una preoccupazione, in quanto stiamo già lavorando al decreto legge che metterà in campo le riforme. Sono stata chiamata a scrivere una norma di queste, già dopo domani ci sarà il rinnovo del decreto legge, le risorse potranno iniziare ad essere spese da subito, tramite un provvedimento potremo incominciare a lavorare immediatamente”.
Provvedimento che Draghi alla Camera aveva già annunciato: “Entro maggio un decreto che interverrà con misure di carattere prevalentemente strutturale volte a favorire l’attuazione del PNRR e del Piano complementare”.
Conferenza nazionale dei presidenti di AdSP
“Sulle misure di semplificazione” – continua Di Matteo – “alcune sono già state indicate dal governo nel Piano, altre potranno essere messe in campo” – annunciando – “il ministro ha avviato i lavori della Conferenza nazionale dei presidenti di Autorità di Sistema Portuale, per dare un quadro sistemico, che non si era mai attuato. In questo ambito i presidenti hanno portato delle misure di semplificazione che verranno discusse nei prossimi giorni anche con le altre amministrazioni (ministero della Transizione ecologica) in una logica di sistema. Ormai le competenze sono sui diversi ministeri, bisogna lavorare insieme per far sì che le azioni siano veramente efficienti” – “Con il ministero dell’ambiente stiamo lavorando per riscrivere la norma sul Green Ports perché le risorse saranno presso di loro ministero”.
Gruppi di lavoro
Conclude la rappresentante del ministero: “Sempre sul tema della semplificazione presso la Conferenza nazionale dei presidenti il ministro ha già indicato diversi gruppi di lavoro a cui parteciperanno Autorità Portuali, Capitaneria di porto, Direzione generale porti, in un confronto per arrivare a quelle semplificazioni funzionali al sistema. I temi saranno quelli dei dragaggi, lavoro portuale e formazione nei porti (standardizzazione della formazione)”.