Livorno, Guerrieri: “La Darsena Europa non è a rischio” L’area è monitorata dal 2001

Guerrieri Provinciali
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LIVORNO –  Il rilevamento di un livello anomalo di benzopirene in uno dei sei campioni di cozze, posizionati come rilevatori di qualità ambientale nell’area a mare in cui verrà realizzata la Darsena Europa, l’opera di ampliamento dello scalo di Livorno, ha fatto si che il ministero della Transizione ecologica, nei giorni scorsi, abbia momentaneamente bloccato la convocazione della Conferenza dei Servizi. 

La Regione Toscana, tuttavia, è intervenuta per rassicurare, poichè l’area nel monitoraggio di verifica delle condizioni dei vincoli del SIN è sottoposta ad una continua campagna di monitoraggio dal 2001 e, «il superamento appare solo dal 2019 – ha specificato l’assessore regionale alle Infrastrutture Stefano Baccelli- e si tratta dunque di un’anomalia da verificare. E’ anche possibile un errore di laboratorio».

Per questo l’Autorità di Sistema Portuale ha richiesto nuove analisi a due diversi laboratori, ad Arpat e all’Università di Ancona, che ripeteranno le indagini. Pertanto  sarà ricalato in mare un quantitativo di cozze superiore a quello previsto, aspettando le settimane necessarie,  poi ci sarà il conforto con i nuovi risultati che, appena disponibili, saranno trasmesse al ministero della Transizione ecologica. In tutto ci vorranno 49 giorni.

Il neo presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri, partecipando a una audizione in Terza Commissione Consiliare (Economia e Lavoro) del Comune di Livorno, si è detto tranquillo –  «Vogliamo lavorare nella massima trasparenza. Tra sette settimane avremo le nuove analisi. Abbiamo buone aspettative circa la risoluzione del problema ma quand’anche fosse confermato il dato sulla concentrazione degli inquinanti, il progetto della Darsena Europa non sarebbe assolutamente a rischio» – «Quello della Darsena Europa è il progetto di punta dello sviluppo del nostro Sistema. Dovremo movimentare 15 milioni di metri cubi di sedimenti. Sarà nostra cura portare avanti la progettualità nei tempi stabiliti e nel rispetto delle norme in materia di sanità e ambiente».

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Per Guerrieri il dato della cozza inquinata non è da sottovalutare ma ha anche precisato che in diciannove anni di rilevamenti le campagne di monitoraggio non hanno mai dato riscontri negativi: «I valori registrati sono sempre stati al di sotto della soglia di pericolosità. Ora è capitato che solo due valori siano risultati al di poco superiori ai limiti della soglia. Dobbiamo pensare, quindi, all’ipotesi di un caso di inquinamento esterno temporaneo: le cozze rimangono in mare per quattro settimane, potrebbe essere accaduto di tutto».

Il presidente dell’AdSP ha sottolineato che una volta terminata la nuova fase di controllo «avremo un quadro conoscitivo aggiornato che consentirà al Ministero della Transizione Ecologica di esprimersi in modo definitivo sull’ambito della deperimetrazione».

Se i dati dovessero dare esito negativo conclude Guerrieri «non è comunque a rischio la realizzabilità del progetto. Ci confronteremo con le Istituzioni, e procederemo nel rispetto delle norme di dragaggio previste per i Siti di Interesse Nazionale. Potrebbe anche presa in considerazione l’ipotesi di una deperimetrazione SIN parziale».

 

 

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