Livorno Blue agreement – Porto e città, modello di tutela ambientale – Siglato il Protocollo con gli armatori

Blue agreement

Firmato oggi a Livorno il Blue Agreement, ovvero l’accordo sul  fronte della tutela ambientale che vede protagonisti: le compagnie di navigazione traffici ro/ro (Cin, Forship, Grimaldi, Moby e Toremar)  l’ Amministrazione Comunale e  la Capitaneria di Porto. Un Protocollo “aperto” con il quale gli armatori, che vi hanno aderito in maniera spontanea, si impegnano ad utilizzare buone prassi sulla manutenzione delle macchine e dei motori per garantire la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Lucia Nappi

LIVORNO- «Livorno nelle top 5 delle realtà che hanno a cuore il tema ambientale»- «La città con il suo porto può rappresentare un modello sul fronte della tutela ambientale e della salvaguardia della salute del cittadino». Lo ha detto stamani il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, in conferenza stampa nella sala Cerimonie di Palazzo Comunale – per la firma del Livorno Blue Agreement, ovvero l’accordo tra le principali compagnie di navigazione interessate da traffici ro/ro e passeggeri nel porto di Livorno: Cin, Forship, Grimaldi, Moby e Toremar – l’Amministrazione Comunale e la Capitaneria di Porto.

Un Protocollo d’intesa “aperto” con il quale gli armatori, che vi hanno aderito in maniera spontanea, si impegnano ad utilizzare buone prassi sulla manutenzione delle macchine e dei motori. Accorgimenti aggiuntivi quindi rispetto alle prescrizioni della normativa mondiale Marpol e al nuovo limite della percentuale di zolfo relativo ai combustibili navali (dal 1 gennaio passato dal 3,5%. allo 0,5%). Perchè infatti «dati alla mano» ha detto a chiare note il sindaco – «l’inquinamento portuale ha sempre inciso ed incide moltissimo sul fattore ambientale». «La salute del cittadino quindi al primo posto» – e con questa convinzione ci siamo approcciati a tutte le problematiche ambientali».
Firmatari Sottoscrizione accordo Livorno Blue agreement - Porto e città, modello di tutela ambientale - Siglato il Protocollo con gli armatoridel Protocollo: l’ammiraglio Giuseppe Tarzia: Capitaneria di porto di Livorno, gli assessori comunali: al porto Barbara Bonciani e all’ambiente Giovanna Cepparello, per gli armatori che hanno sottoscritto l’intesa – Corsica Ferries: Giuseppe Parenti, Grimaldi Spa: Dario Bocchetti, Moby Spa e CIN Spa Giuseppe Vicidomini, Toremar Spa, Matteo Savelli.

«Questo accordo costituisce il primo risultato raggiunto nell’ambito del Nodo avanzato di Livorno» – ha spiegato l’assessore Boncianiovvero centro permanente operativo di relazione tra porto e città che ha come di obbiettivo di definire una metodologia da utilizzare per migliorare la presenza del porto all’interno della città». Il progetto vede riuniti tutti i principali attori: le istituzioni portuali, i privati e i centri di ricerca su tematiche che riguardano la competitività del porto ma anche il miglioramento della sostenibilità ambientale. «Perchè Livorno ha bisogno di navi» – sottolinea l’assessore all’ambiente Cepparello – «non è nostra intenzione inibire le navi».

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Sulle questioni tecniche è intervenuto a far chiarezza l’ammiraglio Tarzia spiegando quali siano le maggiori iniziative ambientali portate avanti in ambito portuale in genere. Tra le principali: l’alimentazione elettrica per le navi in porto che evita il consumo del carburante e la produzione di zolfo, quando la nave è in banchina, limitando anche l’inquinamento acustico. Ma anche l’adozione di scrubber, facoltà che la legge consente alle navi, meccanismi attraverso il quale I fumi di scarico vengono dilavati per poi essere smaltiti. «Adeguamento tecnologico non di poco rilievo dal punto di vista economico»– dice Tarzia «in una fase in cui l’armamento affronta un costo dei noli elevati, fattore che determina spesso il successo o meno di determiunate iniziative imprenditoriali».

Sull’argomento dell’elettrificazione delle banchine cala il gelo in conferenza stampa. Nel novembre 2015 il porto di Livorno, inaugurava la banchina elettrificata, il cold ironing. A sperimentare l’impianto quel giorno, alla presenza delle autorità locali e regionali, la fregata della Marina Militare Carlo Bergamini attraccata alla calata Sgarallino.  Un impianto costato circa 3,5 milioni di euro e finanziato per il 60% dal ministero dell’Ambiente, per il 20% dalla Regione Toscana e per la parte residua dall’Autorità portuale.

Quel giorno in banchina però fu la prima ed ultima volta in cui veniva attivato l’impianto di cold ironing. Il perchè è presto detto: «Non è tanto realizzare un impianto, ma dove lo si realizza questo impianto» sbotta l’ammiraglio Tarzia, che al tempo dei fatti sedeva in un altro porto. E infatti, a dare un’occhiata alla scacchiera del porto di Livorno lo si capisce subito. Alla Calata Sgarallino mancano le aree necessarie che un Terminal ro-ro richiederebbe. La banchina, compressa tra la Fortezza Vecchia, il Varco e le strutture presenti sull’area, non ha i metri quadri che sarebbero stati necessari per ospitare i traghetti e tutto il traffico che questa attività comporterebbe. L’assessore Bonciani interviene sul tema spinoso per Livorno: «Vogliamo affrontare queste questioni al tavolo competente, sarà uno degli argomenti che verrà affrontato insieme all’LNG , vogliamo stimolare e supportare questi processi».

La conversazione di Tarzia continua sul tema delle navi di nuova generazione, quelle che fra qualche anno saranno presenti nei porti anche italiani, con la possibilità di avere a bordo batterie e pannelli solari per la ricarica, consentendo soste in porto grazie all’uso delle batterie e all’energia accumulata in sostituzione dei generatori. Ed infine ampio spazio alle navi alimentate a LNG, quindi a carburante pulito.

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SISTEMI GREEN MESSI IN ATTO DAGLI ARMATORI

Dario Bocchetti, responsabile dell’efficienza energetica e innovazione del Gruppo Grimaldi interviene complimentandosi con l’Amministrazione comunale «per la celerità con cui questo protocollo è stato messo in essere, in altri porti da diversi anni se ne sta parlando, ma ancora se ne sta parlando» Blue agreement Livorno-dice Bocchetti –  «I temi di sostenibilità fanno parte del nostro modello aziendale, sono al primo posto dell’agenda. Sono quelle cose che vanno fatte, ben oltre quelli che sono spesso i limiti di legge» – «Nel nostro Gruppo stiamo installandoavverrà nell’arco dell’anno- sistemi di abbattimento dei gas di scarico, praticamente delle super marmitte catalitiche montate sopra i motori che abbattono il gas di scarico apportando benefici all’aria. Si abbatte anche il particolato del 90% e si arriva ad un’abbattimento dello zolfo anche dell’0,1%. Guardiamo a sistemi di batterie per i traghetti a tratte più brevi, inoltre al cold ironing e guardiamo anche con molto interesse all’LNG speriamo presto di poter presentare questi progetti con maggiori dettagli»

Anche Corsica Ferries guarda ai nuovi combustibili, lo specifica Giuseppe Parenti, direttore Tecnico del Gruppo: «combustibili alternativi che emettono meno particolato e in più filtri per trattenere polveri sottili». La palla passa ai porti, a questi spetta il ruolo  fondamentale di sviluppo green dell’infrastruttura – «Ci stiamo spingendo oltre le normative, perchè questo protocollo iniziale vuole dire che è una sensibilizzazione pesante e un controllo sui porti. La Francia si adeguando per il cold ironing. L’ottica futura è di progradire, oltre le normative, per andare avanti»

E dove Parenti suggerisce l’inadeguatezza attuale delle infrastrutture portuali, Matteo Savelli, a.d. e presidente di Toremar, affonda il coltello nella piaga senza mezzi termini: «Si sta parlando di LNG e di scrubber ma bisogna stare attenti all’infrastruttura portuale, noi ci possiamo spingere ben oltre, ma l’infrastruttura portuale è indietro a noi, forse di 100 anni». Sugli aspetti tecnici di Moby e Tirrenia, che insieme a Toremar costituiscono il Gruppo Onorato armatori,  interviene Giuseppe Vicidomini, parlando della nave ordinata ai cantieri cinesi, una unità ibrida, ovvero con carburante odierno, ma in futuro alimentata a LNG.

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