La Spezia, spedizionieri doganali: Landolfi replica a Roncallo

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LA SPEZIA  – Si sono susseguite in un breve giro posta di circa 2 ore le repliche tra il presidente della Associazione spezzina doganalisti, Sergio Landolfi e, la presidente dell’Authority Carla Roncallo. L’argomento è la richiesta di chiarimenti, mossa alcuni giorni fa sulla stampa, da parte del presidente degli spedizionieri in merito alla tempistica delle opere. Oggi Landolfi scrive a Roncallo  “respingo un interesse personale dietro la mia richiesta”  ma “credo che sia dovere del rappresentante di imprenditori informare i suoi associati“.

Egregio presidente”, – scrive Sergio Landolfi – “mi spiace davvero che Lei abbia vissuto la mia richiesta di chiarimento sui tempi delle opere come un’offesa personale. Mi spiace ancora di più, e questo sì che mi offende, l’allusione che respingo circa un interesse personale dietro alla mia richiesta. Credo che sia dovere del rappresentante di imprenditori informare i suoi associati e cercare dalle controparti istituzionali risposte serie e affidabili. Io forse avrò mancato qualche riunione in pizzeria. Di certo ho subito per decenni come tutti gli operatori spezzini i rinvii e le incertezze che hanno caratterizzato a La Spezia la progettualità, la realizzazione delle opere e non ultimi i dragaggi del porto, sotto la guida dei vari presidenti che si sono succeduti prima che Lei entrasse in un settore così complesso e assumesse la Presidenza. Ribadisco. Mi spiace che ogni richiesta di informazione venga vissuta come un tradimento o addirittura come la prova di un interesse personale. Entrambe non rientrano nel mio patrimonio genetico e imprenditoriale.

CARLA RONCALLO:
Nel primo pomeriggio di oggi era infatti arrivato il comunicato stampa che la presidente Carla Roncallo indirizzava al  presidente degli spedizionieri, (in seguito all’intervento di Landolfi sulla stampa con cui chiedeva maggiore “trasparenza” all’ente). 

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Sono stupita e sconcertata dai toni utilizzati dal presidente dell’Associazione degli Spedizionieri Doganali della Spezia, ma soprattutto dai contenuti del suo intervento sulla stampa che non capisco sinceramente a cosa mirino. Ancor peggio, mi chiedo se arrivino per portare messaggi di terzi, che forse non hanno così a cuore il nostro porto o se semplicemente si tratti del bisogno di comparire periodicamente sulla carta stampata, valore imprescindibile per alcuni.
Landolfi chiede a questo Ente un’ “operazione di trasparenza”. Bene, se c’è una cosa che facciamo quotidianamente, è interloquire con tutti i soggetti che sono portatori di legittimi interessi in relazione alle attività portuali, primi fra tutti gli spedizionieri. Tale lavoro, lo svolgiamo su tavoli istituzionali, quali quelli dell’organismo di partenariato, nell’ambito di frequenti riunioni informali, al telefono o anche con messaggi di whatsapp. E qualche volta anche in pizzeria.
Non so proprio di che stia parlando Landolfi, peraltro presente ad una recente riunione tenutasi, da noi il 3 ottobre, durante la quale non ricordo abbia chiesto notizia alcuna sulle opere programmate, nè sollevato alcun dubbio o questione di altro genere.
Vorrei anche capire se le sue esternazioni siano frutto di opinioni personali o se rappresentino la posizione dell’intera categoria.
A New York abbiamo presentato un piano, a beneficio della platea degli operatori USA, che meglio hanno potuto comprendere lo sforzo intrapreso da pubblico e privato per ampliare il nostro porto a favore delle merci e dell’incremento dei traffici. Ma ad un professionista come Landolfi certi numeri non avrebbero dovuto suonare come nuovi. Non è una novità per gli operatori spezzini, l’impegno in termini economici del Gruppo Contship, della Società Terminal del Golfo e dell’AdSP, per lo sviluppo di moli, banchine e impianti ferroviari.
A proposito del “cono d’ombra” in cui Landolfi ritiene l’Ente sia precipitato, credo innanzitutto che sia importante lavorare ed ottenere risultati, più che apparire frequentemente sui media; ma anche su questa sua affermazione avrei da obiettare, visto che non passa giorno senza che la stampa si occupi di notizie relative al nostro porto.
Spero davvero che l’incontro del 23 possa aiutarlo a capire meglio cosa stiamo facendo e possa servire a me per capire se il suo malessere nei confronti dell’Ente che presiedo, è condiviso o meno da tutti i soggetti che saranno presenti quel giorno”.

 

 

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