Gli effetti del caro energia e del calo dei traffici, peseranno sui porti più della pandemia

“Aumento costi energetici e indicizzazione dei canoni concessori demaniali. Rischiamo la tempesta perfetta” così il presidente di Assiterminal, associazione italiana terminalisti portuali, Luca Becce, ha sollecitato l’intervento del governo per i porti, nel corso del convegno “I porti tra nuove identità e vecchi orizzonti”.

Becce ha affronbtato inoltre i temi consueti dibattuti dall’associazione: il lavoro portuale, in termini di esigenze sui profili professionali, le prospettive di trasformazione ed evoluzione delle esigenze formative e progetti specifici per le aziende del terminalismo.

Discussione che ha coinvolto il direttore di Assiterminal, Alessandro Ferrari,  il presidente Normativa&Finance Tomaso Cognolato nel corso degli incontri successivi con il presidente IX commissione Camera on Deidda, con il VP VIII Commissione Senato sen Lorenzo Basso e soprattutto con il vice ministro MIT on. Edoardo Rixi, dalla struttura del Gabinetto del MIT.

“Abbiamo avuto l’opportunità – ha spiegato Becce – di rappresentare il nostro settore e la sempre più strategica necessità di una governance forte e centrale anche per una realizzazione efficace dei progetti inclusi nel PNRR

Ci siamo soffermati fortemente sull’analisi di contesto evidenziando l’emergenza del combinato disposto dell’aumento dei costi energetici con l’indicizzazione dei canoni concessori demaniali e una progressiva contrazione dei traffici (import export, ma anche la non piena ripresa delle crociere) che si intravvede anche per i primi mesi del 2023, possa provocare un effetto negativo sulle aziende terminaliste, peggiore di quello pandemico, aumentando i costi di più del 25% rispetto all’anno corrente: si sono condivise diverse proposte normative che auspichiamo possano finalizzarsi attraverso la conversione delle prossime norme.

Si è convenuto sulla necessità di rendere costante il confronto per pianificare non solo interventi di semplificazione ma anche volti a creare presupposti concreti per incentivare ad esempio, la transizione energetica (attraverso un modello di comunità energetica aperta anche ai concessionari portuali), l’intermodalita’ (creando target e obiettivi misurabili su cui applicare meccanismi incentivanti per il trasporto via ferrovia da e per i terminal), il lavoro (individuando gli strumenti più adeguati per favorire il bilanciamento tra esigenze di nuove figure professionali e la riqualificazione di quelle esistenti)

Abbiamo molto apprezzato – sottolinea inoltre il presidente di Assiterminal – la richiesta che ci è pervenuta da ciascun interlocutore di contribuire alla formulazione di un insieme di proposte normative per efficientare la portualità, a conferma di come la capacità rappresentativa di Assiterminal ai distingua per stile, contenuti, sintesi negli interessi generali della categoria dei terminal operators, imprese portuali e stazioni marittime che compongono l’industry della portualita’ italiana.

I focus su cui ci siamo soffermati sono orientati a individuare misure adeguate per l’incentivazione dell’intermodalità ferroviaria e per la sostenibilità energetica dell’operatività di terminal e imprese.

Oltre a questo, ci siamo impegnati a fornire a breve alcune proposte funzionali all’individuazione di alcuni profili di lavori portuali tra le categorie usuranti, misure per l’incentivazione dell’utilizzo di sistemi di gestione sicurezza e formazione dei lavoratori: tutto in linea con i progetti concreti che abbiamo lanciato tra i nostri associati quali PortSafetyValue, PortDigitale&Innovation e PortPeopleAcademy”, ha concluso Becce.

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