L’Autorità Portuale di Gioia Tauro ha avviato una gara pubblica per individuare la società che, sul mercato internazionale, dovrà indicare il bacino di carenaggio da acquistare. Nel giugno scorso l’ente portuale aveva indetto una gara per identificare la ditta che dovrà progettare l’adeguamento della banchina lato nord all’accosto del bacino. Con questa ultima gara, pertanto, il porto procede al passo successivo.
Da una parte la ricerca di una azienda capace di muoversi sul mercato internazionale per l’acquisto di una tipologia galleggiante di bacino.
Nel contempo, la ditta aggiudicataria dovrà redigere un progetto in cui saranno indicate le caratteristiche tecniche e funzionali, di cui dovrà essere dotato il bacino, per rispondere alle peculiari esigenze infrastrutturali del porto e per essere, appena in funzione, adeguato al relativo mercato da servire.
Il porto di Gioia Tauro con la realizzazione di un bacino di carenaggio mira ad offrire servizi di manutenzione per le portacontainer medio-grandi, all’interno del circuito internazionale del Mediterraneo.
Nello specifico, la tipologia da ricercare rientra tra quelle galleggianti. Composte da grandi cassoni, in fase di ricezione della portacontainer sono pieni di acqua, per consentirne l’entrata in bacino. Successivamente, dopo essere stati svuotati, ospiteranno all’interno la nave rimasta a secco e pronta a ricevere la manutenzione.
Rispetto ai bacini in muratura, oltre ad essere più moderni, presentano il vantaggio di eseguire le lavorazioni direttamente in mare, con risparmi di tempo per la messa in bacino della nave.
La realizzazione del bacino di carenaggio si inserisce nella complessiva programmazione di rilancio dello scalo, l’attività di diversificazione determinerà la possibilità di poter procedere a nuove assunzioni di personale, da impegnare in questo specifico servizio.
L’anno appena concluso ha visto il porto di Gioia Tauro nel 2020 ha movimentato oltre 3 milioni di teus, con una crescita pari al 25%.