Di Blasio (AdSP Venezia) Grandi Navi: «Un’ipotesi è l’escavo del Canale Vittorio Emanuele»

Fulvio DiBlasio

Il neo presidente dell’AdSP Mare Adriatico Settentrionale intervenuto stamani in conferenza stampa ha affrontato tutti i dossier aperti, elementi bloccati del porto di Venezia: dall’escavo dei fondali alle crociere.

Lucia Nappi

Venezia – Passaggio di consegne all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale, avvenuto due giorni fa tra il neo presidente Fulvio Lino di Blasio e l’ex Commissario dell’ente Cinzia Zincone. Dopo la nomina formalizzata il 28 maggio con la sottoscrizione del decreto firmato dal ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, stamani si è svolta la conferenza stampa, sia in presenza che in formato digitale, un’ora densa di contenuti, durante la quale il  presidente non si è sottratto al fuoco incrociato delle domande della stampa.

Nella lista delle priorità Di Blasio ha evidenziato l‘approccio metodologico alla gestione delle questioni attineti ai porti di Venezia e Chioggia. In primo piano la costituzione di una visione condivista con il cluster istituzionale, il cluster marittimo, operatori, armatori, gli investitori attuali e potenziali, e tutti gli altri soggetti portatori di un interesse. «L’obiettivo è di tenere dentro tutti i soggetti nelle scelte strategiche, ognuno per la propria competenza» – ha sottolineato il presidente – «È necessario iniziare a lavorare in modo condiviso sui molti dossier aperti per essere protagonisti di una nuova stagione di sviluppo»

Partendo da una stagione di nuova pianificazione portuale  il Presidente ha evidenziato, quindi, l’esigenza di tornare a dare una risposta al mercato e agli operatori che cercano dall’Ente risposte e certezze. «Il mondo delle attività economiche legate all’Autorità ha bisogno di avere un interlocutore che sia consapevole della necessità di riconnettersi al sistema della produzione e della logistica e che indirizzi di conseguenza le proprie scelte ben sapendo che da esse dipende una catena di produzione fondamentale per lo sviluppo del territorio e dell’economia».

«I porti di Venezia e Chioggia – ha sottolineato Di Blasio- devono essere porti accessibili in ogni senso: sarà quindi necessario lavorare sui molti dossier aperti, identificando gli obiettivi a breve e medio periodo, lavorando con dedizione per colmare i gap esistenti ed essere protagonisti di una nuova stagione di rilancio e crescita”.

In merito ai dossier da sbloccare Di Blasio ha indicato:

L’accessibilità dal mare: Tra gli elementi da sbloccare sicuramente i dragaggi, ma anche il protocollo fanghi- Di Blasio sulla tematica ha annunciato l’appuntamento, in agenda la prossima settimana, con i ministeri Infrastrutture e Ambiente.

Le Concessioni: «Le concessioni per noi sono l’oro, il cluster e i terminalisti che rendono possibile il lavoro del porto, hanno necessità di avere certezza su tempistiche e modalità. Stiamo lavorando con il demanio, siamo in stato avanzato di istruttoria, ma mi confronterò anche con i terminalisti»

Le Crociere: «E’ un tema su cui ci mettiamo a disposizione per lavorare tutti insieme per trovare soluzioni» – sarà necessario pertanto- «lavorare sul modello di fruizione della città» – «portando dentro tutti i soggetti». Il turismo si è ampiamente modificato non esiste più l’economia del turismo, ma esiste la “visitor economy”- l’ottica è quella di costruire dei pacchetti che potranno andare a proporre alternative sostenibili per un «turismo educato per valorizzare tutto l’ecosistema e le bellezze culturali di Venezia».

Grandi Navi, è un elemento di grandissima attenzione, ma anche classico caso in cui i punti in comune non si sono riusciti a trovare. Pertanto adesso un’ipotesi è andare ad approfondire gli escavi al Vittorio Emanuele. Cercare di fare arrivare le navi nel posto più sicuro per la Laguna, per i passeggeri e meno impattante visivamente. Vittorio Emanuele ha molti di questi punti ».

Il concorso di idee: «Non è l’AdSP che decide, ma é un soggetto che partecipa ad un Tavolo che è prioritario per dare una proiezione futura. Avevamo 60 giorni per l’attività stiamo approfondendo con il ministero degli aspetti tecnici».

Il progetto del Porto Off – Shore, non è una novità ma è una suggestione nell’ottica del sistema portuale italiano. I fondali, -12 metri, è un elemento fisico non elastico che determina quali navi possano entrare. L’iniziativa ha dato una visione con sviluppi, adesso a livello governativo si è deciso di tornare ad esplorare questa possibilità. Le soluzioni tecniche e le varie altre soluzioni dovranno essere studiate.

MOSE: Riferito all’impatto del MOSE sulle attività del porto di Venezia: «è necessario lavorare tutti insieme per trovare soluzioni»- ha detto – «sarà necessario creare sincronie».

Il confronto con Trieste: «E’ un benchmarck che potrebbe non essere energizzante» – «Ci confrontiamo con un sistema portuale Adriatico. Confrontarsi con i primi della classe è importante e, credo, ci sia la possibilità di dialogare e cercare una integrazione» – «Un confronto per fare meglio».

L’incontro ha visto anche la partecipazione del Comandante del Porto Amm. Isp. (CP) Piero Pellizzari.

 

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