Declassamento Ufficio Doganale di Savona, sindacato: Illogico e deleterio disegno

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Savona –  Il declassamento dell’Ufficio Doganale della Provincia fa diiscutere gli operatori liguri, la Funzione Pubblica CGIL di Savona è intervenuta in una nota per esprimere la propria contrarietà  in merito a “questo illogico e deleterio disegno” – si legge nella nota sindacale – “e contestualmente chiede un fermo intervento della politica locale e regionale a tutela delle attività economiche che ruotano e vivono a stretto contatto con la Dogana”.

Nei giorni scorsi sulla questione era intervenuta anche la Comunità portuale spezzina sottolineando: “La Direzione Territoriale ligure delle Dogane sarà retrocessa dalla prima alla quarta fascia, nella scala di importanza delle Organizzazioni regionali doganali italiane. Savona oggi (come per altro gli altri porti liguri) precipita dalla prima alla terza fascia.

Data la continua crescita del porto di Savona-Vado e l’aumento della movimentazione delle merci (in entrata e in uscita) ma anche dei passeggeri e dei crocieristi. In relazione a questo tipo di movimentazioni “l’introito per lo Stato supera il miliardo di euro” – specifica CGIL Savona – “A quanto sopra bisogna aggiunge l’ingente gettito di accise che, mediamente, comporta un introito, a livello provinciale, pari ad 350.000 annuali. Per la Liguria e i suoi porti infatti transita più del 50% del totale delle merci in importazione ed esportazione. Porti, è bene ricordarlo, che contribuiscono in modo rilevante alle entrate nazionali con 4 miliardi e 600 milioni di euro tra dazi e Iva.

Gli stessi Uffici dovranno dare il proprio contributo in termini di efficienza, competenza e tempestività alla nuova fase di sviluppo della Piaggio Aerospace che rappresenta un’occasione unica di rilancio industriale ed occupazionale per tutta la Provincia.

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I traffici portuali di Savona – Vado Ligure, comprese le attività crocieristiche, sono in costante crescita, così come i risultati al contrasto delle attività criminose collegate al traffico internazionale di droga ed al controllo doganale delle merci, mentre l’Aeroporto di Villanova d’Albenga, oltre all’incremento costante dei voli extra Ue ed i collegamenti con il Principato di Monaco, si è dimostrato uno snodo importante sia per i controlli valutari che per sequestri di aviogetti irregolarmente entrati nel territorio UE.

In ultimo la Dogana di Imperia sarà accorpata a quella di Savona, sulla quale graveranno tutte le relative attività istituzionali ed amministrativo burocratiche con una potenziale ed eccessiva frammentazione delle figure apicali a discapito della sede di Savona.

A fronte di questo quadro dinamico ed in positiva evoluzione si potrebbe ipotizzare che l’Agenzia delle Dogane proponesse un adeguato progetto di potenziamento della propria presenza, di incremento e specializzazione dell’organico. Invece, con una riorganizzazione che ha lasciato perplesso perfino il Ministero dell’Economia, ha declassato la Dogana di Savona, peraltro in buona compagnia con La Spezia e la Direzione Regionale della Liguria, dalla Seconda alla Terza fascia di importanza. E questo, nei fatti significa la sottrazione di risorse economiche e professionali, mancati investimenti in nuove tecnologiche, la riduzione della priorità di assegnazione di personale neoassunto o nei casi di mobilità tra Uffici della pubblica amministrazione. Il tutto a scapito di lavoratori, servizio e sviluppo del territorio.

 

 

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