Un’interrogazione parlamentare -a firma dell’on. Pagani (PD) – per la Darsena Traghetti del porto di Civitavecchia – Si riaccende lo scontro sui temi caldi della portualità.
CIVITAVECCHIA – Un’interrogazione parlamentare, a firma dell’on. Alberto Pagani (PD) per la Darsena Traghetti del porto di Civitavecchia, un’infrastruttura in via di realizzazione che sarà composta da quattro banchine dedicate al traffico Ro-Ro e Ro-Pax. Di questo progetto la prima banchina è già stata completata, la seconda è in fase di costruzione e le altre due sono ancora da realizzare. Il costo totale dell’operazione ammonta a 174 milioni di euro, con totale finanziamento pubblico dalla «legge obiettivo» e dall’Autorità di sistema portuale. L’interrogazione depositata il 4 novembre, chiama a rispondere per scritto il ministro per le Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli.
Nel testo dell’interrogazione si legge: “su richiesta degli armatori, Grimaldi, Gnv e Tirrenia, l‘Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale emanerà un bando per l’affidamento in concessione, la realizzazione e gestione della Darsena traghetti del porto di Civitavecchia, composta di 4 banchine e da un retrobanchina di metri quadrati 162.000. Un’infrastruttura dedicata in via esclusiva al traffico «Ro-Ro» e quindi di carattere strategico, in quanto il traffico «Ro-Ro» e «Ro-Ro pax» presenta volumi importanti di movimentazione;
“La richiesta di concessione rientrerebbe nella strategia di alcuni armatori” – si legge nella interrogazione – “che vorrebbero ottenere, in esclusiva, la gestione delle banchine e dei retrobanchina. Un disegno (volto all’integrazione verticale delle attività portuali) che, ad avviso dell’interrogante, nei porti italiani e in quello di Civitavecchia, è pericoloso per il sistema economico-sociale e da scongiurare.
La vicenda in atto a Civitavecchia si colloca nel dibattito-scontro sul fenomeno di Integrazione verticale nei porti e nella logistica. Vera rivoluzione globale nel settore container, guidata dai colossi dello shipping ovvero i grandi armatori che in numero sempre più ridotto, dominano la scena globale dello shipping e, che nella supply chain si preparano ad occupare posizioni di controllo: dal trasporto via mare, a quello su gomma, ferro e aereo. Dal mercato di produzione della merce alla distribuzione. I colossi armatoriali che hanno assorbito, già da tempo, terminal portuali strategici ai traffici e, adesso si preparano a sviluppare un’offerta logistica dirompente con economie di scala considerevoli.
Il caso della Darsena traghetti di Civitavecchia vede protagonisti i grandi armatori nazionali del Ro-Ro, settore per cui l’Italia ha la leadership nel Mediterraneo e in Europa. La questione si inserisce nell’acceso confronto-scontro sui temi più caldi della portualità: la concessione delle banchine in esclusiva ad un unico armatore, l’apertura verso un processo di privatizzazione delle banchine e i fenomeni di autoproduzione del lavoro portuale. Questo tema oggi al centro di un braccio di ferro costante tra le Compagnie portuali e gli armatori del settore traghetti.
Lucia Nappi