Parla Fabrizio Mattana, executive vice president Gas Assets – Edison SpA: «Nell’ottica di 50 anni è giusto studiare più soluzioni – l’idrogeno e l’elettrificazione – ma con un’unica soluzione non si va da nessuna parte. Escludendo che il GNL possa contribuire concretamente alla riduzione delle emissioni si perde una grande opportunità, in termini ambientali e industriali».
Lucia Nappi
NAPOLI – «Il gas in genere e il GNL in particolare avranno un ruolo fondamentale nella transizione energetica. Come Paese abbiamo degli obiettivi di neutralità carbonica, obiettivi al 2030 che sono “dopodomani”. Per questo non si può approcciare la transizione energetica in modo ideologico, guardando solo a ciò che è perfetto a lungo termine, ma lo si deve fare sfruttando al massimo tutto quello che abbiamo, non solo come combustibile ma anche come filiera industriale». Così Fabrizio Mattana, executive vice president Gas Assets – Edison SpA, è intervenuto a Napoli alla Conferenza “Shipping 4.0”sul tema del GNL come alternativa energetica e di filiera industriale per la transizione energetica del nostro Paese.
«Il GNL ad oggi c’è e nei settori dei trasporti e navale permette da subito la riduzone concreta delle emissioni. Ci sono tecnologie e catene di importazione che vanno sfruttate».
E’ stato inaugurato ed entrato ufficialmente in esercizio, il 27 ottobre scorso, nel porto di Ravenna l’impianto Depositi Italiani GNL (DIG) il primo deposito costiero nazionale di gas naturale liquefatto al servizio della sostenibilità del trasporto pesante e marittimo. A realizzarlo la società Depositi italiani GNL, DIG, la partecipata al 51% da PIR, al 30% da Edison e al 19% da Scale Gas, società controllata di Enagás. Con l’avvio delle operazioni del deposito costiero DIG, Edison ha completato e avviato in Italia la prima catena logistica integrata per l’approvvigionamento e vendita di gas naturale liquefatto nel Paese.
L’approccio sistemico:
«Nell’ottica di 50 anni ci saranno altre soluzioni» – ha sottolineato l’executive vice presidente di Edison – «è giusto studiare alternative e più soluzioni, come possono essere l’idrogeno e l’elettrificazione, ma con una unica soluzione non si va da nessuna parte. Escludendo che il GNL possa contribuire concretamente alla riduzione delle emissioni, si perde una grande opportunità, non solo in termini ambientali, ma anche in termini industriali di perdita di investimenti locali in filiere italiane industriali importanti. Ma anche di perdita di incentivi messi a disposizione, poichè il MIMS, il PNRR e il Fondo Complementare riconoscono un ruolo al GNL» – «Credo che sia necessario evitare un approccio divisivo perchè non si arriverà al 2030 con gli obiettivi prefissati. Questo è l’approccio sistemico proposto dal manager di Edison
Il Timing
«Il timing è fondamentale sia sul tema delle rinnovabili» –ha spiegato Mattana – «il ministro Cingolani, ha dichiarato che avremmo bisogno per raggiungere gli obiettivi di installare 8-9 gigawatt/annui per 9-10 anni e storicamente ne installiamo 1/10. Quindi o facciamo una rivoluzione industriale e amministrativa, o i risultati di abbattimento delle emissioni non ci saranno nei tempi che ci aspettiamo. Per questo bisogna lavorare su tutti i fronti, su tutte le tecnologie e i combustibili senza essere divisivi ed escludere niente».
Nel dettaglio:
«Il deposito costiero di GNL di Ravenna è un pezzo di una catena della filiera industriale del trasporto via terra, va tenuto presente che l’utente finale ha bisogno di sicurezza di approvvigionamento. Per fare questo serve la costruzione dell’intera filiera di cui il deposito costiero di Ravenna è un passo avanti ed esempio di efficienza e concretezza. Ma è anche necessario avere la materia prima a monte, il poter garantire al mercato una sicurezza completa di filiera è un valore aggiunto, nel costruire la transizione di una filiera industriale serve a dare garanzie».
«L’Italia ha la grossa opportunità di convertire le proprie flotte e non deve essere sprecata per fermarsi nella ricerca “dell’ottimo investimento”, quando oggi già abbiamo la disponibilità di un’intera filiera industriale che può dare benefici nel breve».
«Il rischio è che nel miraggio dell’ottimo e si perda la possibilità di concretizzare un abbattimento delle emissioni del sistema di trasporto e di sfruttare una filiera già costituita. La soluzione su cui non possiamo permetterci di perdere l’occasione di investire è il GNL. Il deposito di Ravenna è stato un passaggio importante verso la mobilità sostenibile, perchè ha spostato un baricentro dell’approvvigionamento a Ravenna per l’Italia mentre prima il baricentro dell’approvvigionamento era in Francia.
Questo potrà essere un ulteriore volano per lo sviluppo nel resto d’Italia del GNL e possa rompere il meccanismo di attesa dell’approvvigionamento per fare gli investimenti e quindi questo mercato possa partire veramente.
Ravenna è stato un caso di successo anche dal punto di vista amministrativo perchè il timing è stato fondamentale, le autorizzazioni sono state ottenute a tempo record, il territorio ha accolto questo investimento molto positivamente, è stato riconosciuto l’effetto positivo di indotto che un investimento di questo tipo ha lasciato un beneficio industriale sul territorio diretto e indiretto e come beneficio ambientale che è un investimento che riduce le emissioni in maniera importante.
Conclude il manager di Edison: «Penso che possa essere un esempio per altri siti che vorranno accogliere il GNL come elemento migliorativo».