Tecnologie green e della logistica portuale, ecco il nuovo manager

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LIVORNO – Inaugurato a Livorno il Master Universitario di I Livello in Smart and Sustanaible Operations in Maritime and Port logistics, nato dalla collaborazione tra l’Università di Pisa (Polo Universitario Sistemi Logistici) l’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Federmanager e Camera di Commercio Maremma e Tirreno.
All’evento inaugurale, in modalità digitale, hanno preso parte tutti i partner del progetto, è inoltre intervenuto, Zeno D’Agostino, presidente dell’AdSP di Trieste e amministraore unico di RAM, società del minstero dei Trasporti che attua il “Programma Nazionale delle Autostrade del Mare” – D’agostino ha fornito un contributo sulle prospettive di sviluppo e innovazione in ambito marittimo e portuale.

Secondo il presidente dell’AdSP, Stefano Corsini: “L’avvio della start up fa parte di un programma più complesso, un Master che è un esperimento volto alle professionalità delle frontiere tecnologiche e della logistica portuale, per portare il nostro sistema a competere in un mondo internazionalizzato che è fatto da tanti contatti, anche con grandi compagnie e realtà che operano sul mondo globalizzato. Con un sistema indirizzato al controllo della catena logistica e alla ottimizzazione della stessa ai fini della competitività sul mercato globale. E’ questa la sfida futura che attende i nostri manager”.

L’asssessore al Porto del Comune di Livorno, Barbara Bonciani, ha sottolineato l’importanza che l’Università di Pisa ha sul territorio di Livorno, l’Amministrazione Comunale ha infatti rinnovato la convenzione con l’Università rafforzandone la presenza a Livorno. “Il territorio in termini di competitività ha bisogno che l’Università svolga un ruolo non soltanto in termini di ricerca a supporto dei processi di innovazione legati a logistica e portualità, ma anche alla formazione di nuove professionalità” – ha specificato Bonciani – “Un master che si inserisce in questo contesto anche alla luce di quelle che saranno le trasformazioni della città e del porto di Livorno, a partire dalla Darsena Europa, fino al Piano del ferro, e alla valorizzazione dell’ambito retroportuale con un sistema logisticoche sarà perlomeno 4.0 se non 5.0 e quindi necessita anche dal punto di vista tecnologicodi competenze appropriate. Da un lato la riqualificazione dei lavoratori del porto, ma soprattutto la necessità di formare nuove generazioni con una professionalità alta da spendere sul territorio”.

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Il direttore del Master, Davide Aloini, ha illustrato i contenuti del percorso formativo: “Un lavoro iniziato due anni fa – ha dichiarato -, questo progetto nasce dal territorio ma ha orizzonti molto più ampi, come dimostrano gli interessi e le adesioni delle imprese provenienti da tutto il territorio nazionale. L’innovatività del corso è stata riconosciuta anche dal MISE che ha selezionato questo progetto premiandolo con un finanziamento per borse di studio” – Per guidare un processo di innovazione così complesso nel settore della logistica marittimo e portuale, c’è bisogno di manager preparati sui temi della tecnologia e tecnologia di frontiere ma in modo multidisciplinare” – “per tracciare una road map giuridico-amministrativa. Questa è la sfida del sistema e la sfida che il master si è posto”

Il percorso multidisciplinare, della durata di 12 mesi, partito il 27 febbraio, 300 ore di didattica, 500 ore di tirocinio in azienda. Al termine del Master la possibilità di effettuare un colloquio con una delle aziende partner del progetto. Gli ambiti spaziano da: Digitalizzazione nel Settore Marittimo, Contrattualistica, delle Assicurazioni marittime, Organizzazione dei porti e dei trasporti marittimi, Management e  Internazionalizzazione. In tutto 29 gli iscritti, tra giovani laureati e professionisti, a cui si aggiungeranno gli allievi uditori

“L’AdSp è da sempre impegnata nel settore della formazione, a tutti i livelli, dalle scuole superiori, alla formazione professionale dei lavoratori portuali, alla formazione di alto livello come questo partnariato con l’Università e questo Master, – ha dichiarato il segretario generale Massimo Provinciali – Con i cambiamenti epocali che stanno avvenendo nel mondo, la formazione professionale si sta spostando su elementi che sembrano non avere attinenza immediata con la produzione ma ne sono invece il corollario fondamentale. Il lavoro portuale non è più quello di trent’anni fa. E’ una presa di coscienza importante e speriamo che corsi come questo riescano a preparare le generazioni ai cambiamenti del futuro“.

Soddisfatto anche il presidente di Federmanager, Roberto Consigli: “Esserci proposti un anno fa, in piena pandemia Covid, con questa iniziativa, testimnia che davvero abbiamo creduto fin dall’inizio nel portato innovativo di questa proposta formativa. Crediamo nel valore dell’uomo nel fare impresa, sul territorio, in grado di rispondere alle esigenze della modernità. Si tratta di un’occasione unica per creare un laboratorio di crescita e sviluppo di ulteriori nuove iniziative che sono sicuro potranno essere avviate nell’interesse del territorio. Federmanager si offre come interlocutore tra le imprese e le organizzazioni. Oggi viene coronato un lavoro di squadra che ha visto in prima linea Università, Istituzioni ed imprese. In particolare, ringrazio l’AdSP, il cui contributo è stato cruciale”.

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Dello stesso avviso il presidente della Camera di Commercio Riccardo Breda per il quale la formazione è un obiettivo prioritario per l’ente camerale: “Questo progetto è un fiore all’occhiello per la città di Livorno e il territorio. Le sinergie che il Master ha saputo attivare con le imprese e le istituzioni rappresentano un elemento cruciale”.

Il presidente di Confindustria Livorno-Massa Carrara, Piero Neri, si è invece soffermato sulla centralità della capitale umano e dell’educazione nello scenario post Covid: “Le nostre imprese devono poter contare su profili umani specializzati e strutturali. Il nostro Paese presenta gravi ritardi nel confronto internazionale: abbiamo il record di nerd, una disoccupazione giovanile al 21% a Livorno e del 22% a Massa Carrara, un numero di laureati in discipline scientifiche insufficiente rispetto ai fabbisogni del sistema produttivo. Gli imprenditori intendono aumentare il proprio impegno nell’accrescimento del capitale umano, e incrementare forme di collaborazione e interscambio sul fronte della formazione. Il futuro del lavoro si costruisce sulla coprogettazione didattica e sulla condivisione dei percorsi formativi per assicurare competenze adeguate alle nuove sfide”.

Nel suo intervento, Zeno D’Agostino ha sottolineato il ruolo proattivo che il pubblico è chiamato a rivestire nell’evoluzione dei processi logistici e nella gestione degli shock contingenziali, quali quello che stiamo vivendo ora. “In un momento di caos globale, le amministrazioni sono chiamate, ancora di più rispetto al passato, a presidiare le leve strategiche in grado di rilanciare la competitività del territorio sotto il profilo della pianificazione, della sostenibilità ambientale e della innovazione. La formazione è una di queste leve”.

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