Nasce Mercitalia Fast l’alta velocità del Gruppo FS – Collega gli interporti di Marcianise e Bologna

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di Giovanni Grande

MARCIANISE – (CASERTA ) -È stato presentato presso il Terminal Mercitalia di Maddaloni-Marcianise, “Mercitalia Fast” primo servizio di trasporto merci ad alta velocità realizzato dal Gruppo FS Italiane. Operativo dal lunedi al venerdi, a partire dal prossimo 7 novembre, Fast collegherà il terminal in provincia di Caserta, considerato la porta logistica per l’Italia meridionale, con l’Interporto di Bologna per un tempo di percorrenza di 3 ore e 30 minuti. La merce viaggerà a bordo di un treno A/V opportunamente modificato per ospitare roll container, soluzione più adatta per facilitare e rendere più sicure le operazioni di carico e di scarico.

L’obiettivo – ha spiegato Gianfranco Battisti, Ad del Gruppo FS Italiane è quello di intercettare la domanda di settori in forte crescita come quelli dell’e-commerce. Il ‘Freccia Rossa delle merci’ nasce soprattutto per quei prodotti dai volumi ridotti che richiedono tempi veloci di consegna: elettronica, food, abbigliamento”. Un modo “per entrare nel mercato del futuro” che guarda alla necessità di “fare sistema con i territori” ma anche a questioni sempre più importanti per il futuro del Paese come la ridistribuzione del mix modale nei trasporti e la sostenibilità. Il servizio infatti ha una capacità di carico equivalente a 18 tir: “alleggerirà le strade italiane di circa 9mila camion ogni anno, riducendo dell’80%, a 500-600mila tonnellate, l’emissione di CO2”.

Seguendo un modello di sviluppo che punta all’estensione del servizio anche ad altri terminal rientranti nel network AV/AC, Fast rappresenta per l’Ad di Mercitalia Logistics, Marco Grosso, “la seconda fase del progetto di rilancio delle ferrovie”. “Dopo il risanamento dei conti è arrivato il momento di allargare la gamma dei servizi. Il nuovo piano industriale è incentrato sulla ripresa del settore merci. Cominciamo con un’iniziativa innovativa, concepita per le esigenze particolare dei prodotti ‘time sensitive’, un segmento finora mai preso in considerazione per il trasporto su ferro”.

Ospite d’onore il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi di Maio, che ha ribadito l’impegno del governo verso l’intermodalità e la semplificazione legislativa, “unica leva per attrarre l’insediamento di attività produttive”. “Il primo passo di un progetto ampio e definitivo che mira a rendere il trasporto merci ad alta velocità italiano un modello all’avanguardia anche nel panorama europeo”.
Nessun accenno da parte del ministro invece sull’ultimo tassello che manca per l’avvio definitivo delle ZES, nella cui area rientrerebbe anche l’Interporto di Maddaloni-Marcianise: quel decreto sulla “burocrazia zero”, considerato lo strumento principale per rendere davvero attrattive le zone. Atto del governo che, tra l’altro, potrebbe attivare anche la ZLS (Zona Logistica Speciale) del porto di Genova, soluzione invocata da molti per alleggerire la situazione dello scalo dopo le difficoltà occorse con il crollo del ponte Morandi. Un mese fa lo stesso ministro Di Maio aveva rassicurato circa un suo impegno personale, annunciando la richiesta di delega alla responsabile del dicastero per il Sud, Barbara Lezzi, responsabile del dossier. Da allora solo una dichiarazione dei giorni scorsi della Lezzi sul completamento dell’iter entro il mese di dicembre.

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Intanto la Campania ha insediato il Comitato di indirizzo della ZES composta dal presidente dell’AdSP, Pietro Spirito, dal rappresentante per la Regione, Gianluigi Traettino, presidente Confindustria Caserta, e da Roberto Rosiello e Domenico Bellobuono, rispettivamente in rappresentanza della presidenza del Consiglio e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La ZES Campania coprirà una superficie di 5.154 ettari e le aree interessate sono i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia con le relative aree retroportuali, che comprendono gli aeroporti di Capodichino e di Salerno, gli interporti “Sud Europa” di Marcianise-Maddaloni e “Campano” di Nola, 13 agglomerati industriali e 6 aree industriali e logistiche.

 

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