Lo sviluppo portuale passa dalla logistica, interviene Giovanni Bonadio

Darsena Europa

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’ingegnere Giovanni Bonadio, presidente di Logistica Toscana (braccio operativo della presidenza della Regione e dell’assessorato ai trasporti) – in merito alla relazione tra  logistica e porti – nel nodo logistico complesso dell’Alto Tirreno e l’area metropolitana della Toscana Centrale.

FIRENZE – Il giorno 11 dicembre 2017 – scrive l’ingegnere Bonadio nella nota – l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale ha approvato il Piano Operativo Triennale 2018-2021. Con la pubblicazione del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169, – continua nella nota Bonadio – ha preso corpo la riforma della portualità italiana, che persegue obiettivi di miglioramento della competitività del sistema portuale e logistico nazionale, di crescita del traffico di merci e persone e di sviluppo dell’intermodalità.

A marzo 2017 era stata costituita l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, nella quale sono confluite l’Autorità portuale di Livorno e quella di Piombino e dell’Elba, e che rappresenta oggi una delle prime realtà italiane in termini di volumi movimentati, diversificazione produttiva e valore economico. Tale posizionamento, consolidatosi negli ultimi anni con una ripresa continua e significativa del settore merci, a partire dalla crisi economica del biennio 2008-2009, conferma la assoluta strategicità del sistema portuale e logistico al servizio dell’economia nazionale e, nel nostro caso, dell’economia della Costa e di tutta la Toscana

Tutti questi elementi hanno consentito, nella scala territoriale di riferimento della AdSP, di elaborare il Piano Operativo Triennale nella prospettiva del “nodo logistico complesso del Mar Tirreno Settentrionale”, da intendersi quale sistema unitario, composto di elementi logistici e produttivi, di dotazioni industriali, impiantistiche e ambientali, di reti energetiche, telematiche e di servizi che costituiscono un insieme coerente di infrastrutture e poli di attività, localizzati nella fascia costiera dell’Alto Tirreno. Questo sistema unitario risponde pienamente al concetto di “nodo” come definito dalle Linee Guida Europee sulle TEN-T (Reg. UE 1315/2013) in quanto si tratta di infrastrutture di più modalità di trasporto (marittima, ferroviaria, stradale, vie d’acqua interne e aeroportuale) combinate funzionalmente e connesse tramite corridoi logistici ai grandi centri di produzione e di consumo (area metropolitana Toscana Centrale, Italia Settentrionale, Europa Centro-Orientale, Corridoio “Core” Scandinavo-Mediterraneo).

Ancora secondo le linee Guida TEN-T, si tratta di un nodo “logistico”, perché realizza l’integrazione modale, anche per la presenza di un interporto e di piattaforme logistiche distributive, e offre una varietà di servizi ulteriori rispetto al semplice trasporto ed instradamento di merci e di persone.

Inoltre, gli interventi in corso e programmati vanno considerati in senso proprio come “opere d’interesse unitario regionale”, in quanto funzionali al posizionamento strategico della Regione Toscana.

In questa prospettiva Pisa e l’area pisana sono il centro che garantisce la connettività (di merci, persone e dati) tra il nodo logistico complesso dell’Alto Tirreno e l’area metropolitana della Toscana Centrale. In una prospettiva più ampia, in linea con le priorità nazionali e con la politica europea delle reti di trasporto (TEN-T) l’area pisana è il naturale punto di convergenza dei flussi di persone e merci generati dal nodo logistico complesso, in direzione dei corridoi trans-europei (nord-sud ed est-ovest). Si pensi al potenziamento dei collegamenti ferroviari (merci e passeggeri) Collesalvetti-Pisa e sull’asse Pisa-Firenze già allo studio di fattibilità da parte di R.F.I.

Questi sono interventi ferroviari di “piccola scala” e sono in grado di ottimizzare le funzioni portuali e industriali di Livorno e di Piombino, di potenziare le funzioni logistiche intermodali dell’Interporto Vespucci, rendendolo di fatto un retroporto, di innalzare i livelli di sicurezza del nodo ferroviario urbano di Pisa che registra una forte commistione merci-passeggeri, liberando al contempo importanti risorse di infrastrutture/tracce da destinare alla mobilità passeggeri (pendolari e turistici), magari anche attraverso la velocizzazione semaforica.

Un tale approccio “unitario” consente inoltre di passare dalla previsione di funzioni portuali a livello di singolo nodo (Livorno, Piombino) alla programmazione di funzioni logistiche a livello di nodo complesso, integrando asset territoriali con elevato potenziale di crescita. Questo è il caso, ad esempio, della Darsena Pisana che ha una funzione tipicamente portuale su via d’acqua (collegata al Porto di Livorno dal Canale dei Navicelli ed all’Arno dall’incile) con funzioni logistiche, industriali e distributive legate a settori ad alto potenziale di crescita quali il GNL, la nautica e l’e-commerce, con specializzazione speciale di “City Logistic” per un’ area di oltre 200 mila abitanti.

Per non parlare dell’Aeroporto la cui funzione assume rilevante importanza all’interno del “nodo logistico” cosi’ come sopra descritto, non solo per il trasporto persone, ma anche per il trasporto merci. Il Centro Cargo vede sempre di piu’ aumentare il proprio traffico e l’ intervento cui si sta lavorando potra’ essere di grande utilita’ non solo per la Toscana, ma forse per tutto il Centro Italia.

Non solo, ma una sempre più stretta collaborazione tra Porti di Livorno e Piombino ed Aeroporto potrà favorire l’aumento del flusso turistico con “crociere di testa”, aumentando così il traffico sia portuale che aeroportuale Inoltre anche la ampia disponibilità di aree alla spalle del sistema portuale dona a questa parte della Toscana grandi opportunità di investimento per industria manifatturiera, conferendole competitività’ soprattutto per l’esportazione. Aggiungasi poi che l’Universita’ di Pisa e le Scuole di eccellenza – Sant’Anna, Scuola Normale e Centri di Ricerca offrono tutte le possibilità richieste per l’ammodernamento di produzione e di processo della industria.

Tutto ciò detto, il nodo logistico ha tutte e caratteritiche per proporsi cometerminale nel mare Tirreno settentrionaledella Via della seta.

Giovanni Bonadio

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