La Cina con la via della seta, sta rivalutando i nostri porti

ROMA– L’acquisizione da parte del colosso Maersk Line della società Hamburg Süd, avvenuta nei giorni scorsi, rientra nella tendenza incontrovertibile, in atto da quasi un ventennio, alla concentrazione, alla fusione, alle acquisizioni che interessano tutti i settori dell’economia internazionale, dalla produzione ai servizi. Nello shipping e nei servizi di trasporto e di logistica internazionale ormai i grandi gruppi di trasporto globale si possono contare su una mano. L’Italia in questo panorama è uscita dalla scena internazionale ormai da troppi decenni ed è sempre più preda del sistema delle vendite ai grandi gruppi stranieri.. 

A Roberto Alberti, presidente dell’associazione nazionale delle imprese di spedizioni internazionali, Fedespedi, Corriere marittimo rivolge alcune domande a commento del fenomeno. Incontriamo Alberti, a Roma, a margine dell’assemblea annuale di Federagenti che ha visto alternarsi sul palco il presidente, Gian Enzo Duci, e i rappresentanti delle Confederazioni, Confindustria, Confetra, Concommercio e Conftrasporti. Centro della discussione affrontata dalla assemblea di Federagenti: l’individuazione del “soggetto forte-il campione della logistica”, attorno al quale aggregare il mondo delle imprese, in grado di sedersi al tavolo con i potenti dell’economia globale e dialogare con i grandi sistemi internazionali.

Quale è lo scenario internazionale dei trasporti e della logistica in cui si muove il nostro paese?

“E’ uno scenario dove si sono accelerati i processi di aggregazione tra le grandi compagnie marittime. C’è una attenzione della Cina che, anche attraverso la via della seta, rivaluta i nostri porti e il ruolo del Mediterraneo quindi per noi è una occasione forse indiretta. Rimangono alcuni nodi ma le leggi, varate dal governo, nel nostro settore ci mettono in una posizione di poter iniziare una nuova fase dove siamo più competitivi e ricominciare a pensare alla logistica in un altro modo, molto più importante rispetto a quello che è stato fatto anni fa”.

Quali sono le proposte emerse dall’assemblea di Federagenti, affinché il nostro paese abbia voce in capitolo nel sistema internazionale dei trasporti e della logistica? 

“La proposta più importante emersa è quella di cercare di fare rete, una massa critica, un soggetto forte, su questo siamo teoricamente tutti d’accordo. Purtroppo ci sono state posizioni anche contrarie a questo. Duci, diceva a livello di Confederazioni di porci come un soggetto unico per avere più forza e per dialogare e avere capacità di proposta. Purtroppo sul palco l’intervento di Conftrasporto è andato in un senso assolutamente contrario perché in definitiva ha detto: –Noi siamo il soggetto più importante, attorno al nostro mondo si deve aggregare questo nuovo soggetto– Ma se non si riconosce prima l’altro, apportando ognuno il proprio contributo a un qualcosa di più generale, si va poco lontano. In questo senso il consigliere del Mit, Russo, ha dato delle indicazioni condivisibili”. (VIDEO)

LEGGI TUTTO
Tav Torino-Lione, il Mit consegna l'analisi costi-benefici alla Francia

TDT

Blue Forum 2024

Assoporti 50anni

PSA Italy

MSC Spadoni

Confitarma auguri

AdSP Livorno

Toremar

MSC