Maurizio Longo, segretario generale Trasportounito: «Attendiamo anche un altro provvedimento che intervenga nello specifico sui trasporti» – «Le procedure siano più snelle possibile» –«Se c’è questa opportinità deve essere maggiormente fruibile, altrimenti si perde il senso del provvedimento. Pochi ma fruibili immediatamente» – L’Europa dice: “la circolazione delle merci deve continuare” .
Lucia Nappi
ROMA – Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, associazione di riferimento per l’autotrasporto nazionale, a colloquio con Corriere marittimo, interviene con alcune riflessioni sul decreto “cura Italia”, approvato dal Consiglio dei ministri,ieri 16 marzo, riguardante le misure economiche per il contrasto all’emergenza Coronavirus. Un decreto legge con il quale vengono approvati 25 miliardi di euro e l’attivazione di flussi complessivi per 350 miliardi di euro, a sostegno di sanità, famiglie, imprese e lavoratori.
Una riflessione sul decreto appena firmato?
«Questo nuovo provvedimento riguarda la parte orizzontale, le PMI, la cassa integrazione, adesso quindi attendiamo anche un altro provvedimento che intervenga nello specifico sui trasporti. Abbiamo chiesto anche noi di fare rinvii, intervenire su scadenze ed adempimenti, non è cosa di poco conto. Le misure contenute nel decreto innanzitutto non devono trovare ostacoli nello specifico di tipo tecnico-burocratici».
Spieghi meglio?
«Ci sono numerosi rinvii a ulteriori decreti, ma se di aiuto si deve trattare e se le cifre sono non importanti singolarmente, allora le procedure devono essere più snelle possibile. Se c’è questa opportinità deve essere maggiormente fruibile, altrimenti si perde il senso del provvedimento. Pochi ma fruibili immediatamente».
Le vostre proposte al ministro De Micheli?
«Speriamo che siano al vaglio sono anche questioni banali, per esempio le partite arretrate in cui ci sono le risorse già ci sono. L’autotraspo aspetta ancora di ricevere l’incentivo agli investimenti del 2016 – 2017- 2018. Per questo dico fruibili subito, noi aspettiamo ancora gli incentivi del 2016 e sono soldi che sono già ne nei cassetti e si tratta solo di erogarli.
La circolazione delle merci in questo momento?
«Ci sono tante variabilii adesso che si legano ai centri logistici di Genova e Spezia, dove è difficoltoso fare l’attività di autotrasporto, poi altre condizioni, con il costo del gasolio basso, il prezzo del petrolio sceso a 45 dollari al barile, le strade vuote e nessuno straniero, paradossalmente è una facilitazione. Però quando si arriva al centro di carico e scarico si creano le attese lunghissime, sacrifici, rimanere in cabina, scendere il meno possibile addirittura per niente. C’è questo risvolto paradossale ma tutto quello che recuperi, in termini di tempo, durante il trasferimento poi lo perdi nelle attese».
La questione in Europa?
«Ci sono delle dichiarazione fatte della Comunità Europea che dice: “la circolazione delle merci deve continuare” ovvero se fermiamo le merci andiamo al collasso, quindi cruciale non ostacolare le merci».
Sulla questione confini pertanto i singoli paesi come si comportano?
Sono misure varie quelle applicate dai paesi europei, ma tendenzialmente il trasporto merci lo lasciano abbastanza libero».
Esempi di misure applicate dai paesi europei sulla circolazione delle merci?
«In Austria sono stati revocati i divieti di circolazione, da ieri lunedì 16 marzo, per velocizzare le operazioni. Fino al 14 aprile ci sarà tolleranza temporanea sulla applicazione della regola sui tempi di guida e riposo dei conducenti, al fine di eliminarli, questo è importante . Anche noi abbiamo fatto una proposta di eliminare i tempi di guida e di riposo. Anche Belgio, Repubblica Ceca hanno le stesse misure sui tempi di guida e di riposo
Lituania e Spagna per esempio pur non chiudendo i valichi, ti impongono dei corridoi. Anche in altri paesi, come la Bulgaria, tendenzialmente hanno chiuso alcuni valichi per tutti, lasciandone aperti altri.
L’Ucraina su 219 valichi di frontiera ne ha chiusi 170, la Slovenia ha stabiliti controlli sanitari su 5 valichi i restanti sono chiusi, la Danimarca lascia libere le merci».
Le file ai valichi con l’Austria?
«I controlli li faranno ancora, controlli della temperatura per i conducenti, poi per esempio hanno dato indirizzo di chiudere le aree di servizio. In Italia, a seguito dell’interpretazione del decreto 11 marzo, avevamo la chiusura delle aree di servizio dopo le 18,00, invece da due giorni l’abbiamo sbloccata e siamo riusciti a fare aprire le aree di servizio 24 ore, a meno che non ci siano fatti contingenti».
Altri interventi?
«E’ stato sospeso in Italia il divieto di circolazione internazionale, fino al nuovo provvedimento, mentre i divieti nazionali fino a domenica prossima. Abbiamo fatto un protocollo della sicurezza specifico per i trasporti e la logistica, il ministro De Micheli dovrebbe averlo già diffuso».