Bino Fulceri, amministratore delegato di Interporto Vespucci spa – L’attività proseguita in smart working. La riapertura il 4 maggio con il protocollo sulla sicurezza. Il calo del traffico marittimo, la saturazione nei piazzali dell’automotive e il nuovo magazzino del freddo che va avanti.
Lucia Nappi
GUASTICCE – Dal 4 maggio riaprono gli uffici della società Interporto Vespucci spa, situato alle spalle del porto di Livorno, sebbene l’attività della società non si sia mai fermata, abbia proceduto con il lavoro a distanza, come non si è mai fermata l’operatività delle aziende che sono all’interno della struttura interportuale.
Bino Fulceri, amministratore delegato di Interporto Vespucci spa, quale è stata la vosta risposta al Covid-19?
«Stiamo lavorando in smart working e dal 4 maggio riapriamo, abbiamo preparato il Protocollo è stato approvato stamani dal Consiglio di amministrazione. Come tutte le aziende».
Quali sono le misure principali previste nel vostro Protocollo?
«Misure per rispettare i protocolli generali sulla sicurezza. Si prevede il distanziamento, le mascherine, la sanificazione dei locali, il manteniamo di un po’ di attività in smart working, per cui ogni dipendente lavorerà qualche ora anche da casa per limitare la presenza negli uffici.
Inoltre come Interporto, stiamo organizzando un servizio anche per tutti i condomini per la misurazione della temperatura ai gate, come forma preventiva, la prossima settimana ci saranno ingressi preordinati che consentiranno, a tutti quelli che entrano, la verifica della temperatura».
L’impatto del coronavirus sui vostri movimenti?
«Le aziende all’interno dell’Interporto sono rimaste operative, essendo un settore della logistica, sebbene qualcuna con operatività ridotta a causa del lockdown, ma anche perchè sono calati i traffici portuali. Il primo fermo è stato nelle esportazioni: le navi che erano in mare sono continuate ad arrivare poi man mano quando queste si sono fermate, sono calati i traffici perchè le navi sono dimunite. In coerenza con il calo dei risultati dei traffici portuali, anche all’Interporto si è avuto una contrazione».
In percentuale il calo?
«Difficile da stabilire. Noi lo misuriamo attraverso i transiti ai gate, in questo momento siamo al 25-30% in meno, ma anche l’attività della pesa container ha subito un calo».
Il settore automotive è tra i più colpiti dalla diminuzione dei traffici portuali
«Per il verso opposto il fenomeno vede tutti gli spazi interportuali, al momento, occupati. Un effetto di saturazione di tutti le aree che, dentro l’interporto, sono dedicate all’automotive, ma in questa occasione abbiamo messo a disposizione degli operatori portuali, in particolare della Cilp, anche dei nuovi spazi per sopperire temporaneamente ai bisogni di piazzali di auto che si sono determinati per effetto del fatto che i concessionari non ritirano le macchine. Abbiamo messo a disposizione un’area importante, 5o mila mq, per andare incontro a questa esigenza, in collaborazione con l’Autorità portuale».
E’ prevedibile lo sblocco e quindi la fine della saturazione degli spazi?
«Non è prevedibile».
Tra i progetti in pista a gennaio scorso, in un intervista con Corriere marittimo, la società annunciava i lavori di costruzione del magazzino per il surgelato: 2 mila mq di celle frigorifere (-20 gradi e -30 gradi). La struttura aggiungendosi a quella già esistente per le merci “fresche” andrà a fortificare la piattaforma logistica Cold chain di cui il porto di Livorno è lo snodo. La struttura dovrebbe essere pronta per la fine dell’anno.
La costruzione del nuovo magazzino per il surgelato è andato avanti?
«La costruzione del nuovo impianto del freddo sta procedendo, i lavori non si sono fermati. Proprio due settimane fa sono stati apposti i tralicci sui tetti».
Il bilancio 2019 come si è chiuso?
«Si conferma il trend positivo degli ultimi tre anni, in cui la società chiude il bilancio di esercizio in positivo. Si conferma l’attenzione di una gestione attenta al contenimento dei costi, e nonostante questo c’è il lavoro che si sta facendo per portare avanti le nostre attività strategiche. Stamani si è riunito il Cda è stato esaminato ed approvato il pre-consuntivo 2019 che si chiude con un utile effettivo di 55 mila euro. Inoltre sul fronte dei ricavi, una riduzione dei costi pari al (-7,9%), e la continua e progressiva riduzione dell’indebitamento per 3 milioni di euro».
Il 2019 si è confermato un anno importante per la Società Interporto, – spiega in una nota la società- che ha visto l’adozione di un nuovo Piano Industriale, nel quale, accanto alla conferma del processo di risanamento con l’azzeramento del debito, sono presenti oltre 12 milioni di nuovi investimenti che vanno nella direzione del potenziamento della struttura.
Ampliamento del Terminal ferroviario, un nuovo impianto per merci surgelate (i cui lavori sono in fase avanzata), il Truck Village a Servizio delle Autostrade del mare ed investimenti sull’energia rappresentano infatti i grandi obbiettivi strategici della Società e certificano la conferma del ruolo centrale che il Vespucci ha oramai assunto nel sistema logistico e portuale livornese; ruolo di centralità ampiamente ricosciuto dagli accordi infrastrutturali recentemente assunti da Regione Toscana, AdSP, RFI e MIT.Infine si registrano importanti avanzamenti nell’iter per l’asseverazione del Piano, la conferma da parte del sistema bancario, la dismissione degli assets non strategici ed il processo per l’aumento del capitale da parte dell’Autorità di Sistema Portuale