di Lucia Nappi
LIVORNO – “Il nostro paese in particolare ha bisogno di una cura del ferro per spostare su rotaia le merci che viaggiano ancora soprattutto su gomma. L’ambizione è di diventare come la Svizzera, dove il 70-80% delle merci sono trasportate dalle ferrovie”. Questo è il concetto chiave espresso dal ministro Delrio durante il suo intervento al Forum della Portualità e Logistica tenutosi a Livorno. Il porto di Trieste viene citato dal ministro come esempio di intermodalità: “Dobbiamo capire che noi non siamo solo storicamente il terminale della Via della Seta, ma possiamo tornare ad esserlo, un esempio è il porto di Trieste che è già attrezzato per rifornire Budapest e Belgrado“. Al presidente del porto di Trieste, Zeno D’agostino, chiediamo alcune riflessioni n merito:
Il porto di Trieste esempio di interconnessioni e intermodalità in Italia, come commenta?
“Trieste in questo momento è stato anche citato dal ministro per la capacità di integrazione che ha oggi il mondo marittimo portuale triestino con il mondo dell’intermodalità e della logistica che fa scuola, anche per la capacita che ha il nostro porto di integrare i flussi marittimi con la distribuzione a livello continentale, abbiamo dal centro Europa all’est Europa. Gli investimenti è un altro grande tema perché abbiamo la nostra linea di principio che prevede investimenti lato mare totalmente privati, e investimenti lato terra, ferrovie stazioni e altro, con finanza pubblica. Lo stiamo applicando sulla nuova stazione di Campo Marzio sulle nuove stazioni di Aquilinia e Servola sul lato mare abbiamo i moli V, VI, VI, dove abbiamo cantieri in corso dove con investimenti totalmente privati stiamo adeguando le nostre infrastrutture”.
Si fa sempre più concreta la possibilità della guerra commerciale degli Stati Uniti verso l’Europa, probabilmente Trump arriverà a imporre dazi pesanti sul commercio proventiente dall’Europa. Come intravede questo scenario?
“Le situazioni di chiusura non è solo quella degli Stati Uniti ma anche di altre situazioni geopolitiche mediterranee che ci precludono tutta una serie di mercati e di connessioni marittime nel Mediterraneo. Quindi se da una parte ci sono queste chiusure sul mercato americano che toccheranno tantissimo la sponda tirrenica dell’Italia, meno quella adriatica, dall’altra parte c’è una chiusura dei mercati del Nord Africa con problemi dal punto di vista commerciale ma anche turistico e crocieristico. Oggi abbiamo dalla Turchia fino al Marocco le crociere non esistono più. Questi sono temi importanti.
Il ruolo di Trieste che è una cerniera importante tra il mondo islamico e il resto dell’Europa, credo che venga rafforzato da questo tipo di dinamiche. Bisogna stare attenti a che non si vada a chiusure totali a situazioni di crisi vera e propria con questi paesi.
Trieste può giocare un ruolo importante in una situazione politica come questa per la capacità che abbiamo avuto negli ultimi mesi di aumentare il dialogo con la realtà islamica rappresentata dai paesi turchi che secondo me è un valore che portiamo all’Italia e all’Europa”.