Il Governo e le parti sociali hanno sottoscritto il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro” .
ROMA – Le aziende possono diventare hub per vaccinare i propri lavoratori, è stato siglato il Protocollo nazionale per i piani di vaccinazione anti Covid nei luoghi di lavoro – A firmare con il governo le parti sociali, per il settore della logistica firmataria Confetra, Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica – I costi della somministrazione sono a carico dei datori di lavoro ma i vaccini sono forniti dal Servizio Sanitario Nazionale SSN.
L’accordo era già stato annunciato ieri in sede di Conferenza Stato Regioni, il Protocollo è stato adottato su invito del ministro del lavoro e delle politiche sociali e del ministro della salute, che hanno promosso il confronto tra le Parti sociali al fine di contribuire alla rapida realizzazione del Piano vaccinale anti SARS-CoV-2/Covid-19, coordinato dal commissario straordinario per l’emergenza epidemiologica Covid-19.
L’opportunità di vaccinazione per i lavoratori anche nei luoghi di lavoro è stata una richiesta una richiesta avanzata dai sindacati per le categorie piu a rischio ma da parte delle aziende interessate si è manifestata la pronta disponibilità a proteggere, con i lavoratori, anche le proprie attività produttive.
Il ministro del Lavoro Orlando e del Ministro della Sanità Speranza hanno incontrato il 7 marzo e il 25 marzo gli attori interessati -organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro, Confindustria in testa, il nuovo Commissario all’emergenza Figliuolo, il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti, con lo scopo di accellerare il ritmo della campagna vaccinale.
Le associazioni di categoria Confindustria, Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti e Alleanza delle cooperative, avevano dato la propria disponibilità a supportare le istituzioni nelle aziende a fronte della richiesta di una “regia unitaria pubblica”
I contenuti del protocollo per i piani aziendali di vaccinazione
In generale prevede che:
I datori di lavoro, singolarmente o in forma aggregata e indipendentemente dal numero di lavoratori occupati, con il supporto delle Associazioni di categoria possono attuare piani aziendali per la vaccinazione anti SARS-CoV-2 (Covid-19) nei luoghi di lavoro per il personale che ne faccia richiesta. La vaccinazione potrà riguardare anche i datori di lavoro o i titolari.
Nell’elaborazione dei piani aziendali si applicano le regole contenute nel Protocollo del 24 aprile 2020, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà con il supporto del medico competente
I piani aziendali sono proposti dai datori di lavoro, anche per il tramite delle Organizzazioni di rappresentanza, all’Azienda Sanitaria di riferimento, specificando il numero di vaccini richiesti per le lavoratrici e i lavoratori disponibili
I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, ivi inclusi i costi per la somministrazione, sono interamente a carico del datore di lavoro, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe/aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali .
Tutte le Parti si impegnano a fornire le necessarie informazioni alle lavoratrici e ai lavoratori, nel pieno rispetto della scelta volontaria e delle norme sulla privacy. INAIL predisporrà a questo fine adeguato materiale informativo.
Il medico competente fornisce ai lavoratori adeguate informazioni sui vantaggi e sui rischi e raccoglierà il consenso informato , il triage relativo allo stato di salute e il consenso alla tutela della riservatezza di ciascuno.
Per la somministrazione del vaccino il medico competente potrà avvalersi di personale sanitario in possesso di adeguata formazione e deve assicurare
la registrazione delle vaccinazioni eseguite.
I datori di lavoro possono anche fare ricorso a strutture sanitarie private, anche concludendo specifiche convenzioni , per il tramite delle Associazioni di categoria per la vaccinazione, con oneri a proprio carico, ad esclusione della fornitura dei vaccini
I datori di lavoro che non sono tenuti alla nomina del medico competente e che non possono fare riferimento a strutture private, possono avvalersi delle strutture sanitarie dell’INAIL. Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo è equiparato a tutti gli effetti all’orario di lavoro.
E’ previsto un corso di formazione specifico per i medici competenti ed al personale sanitario e di supporto con il coinvolgimento dell’INAIL
Firmatari: Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero della salute, Ministero dello sviluppo economico, Commissario Straordinario emergenza Covid
INAIL – CGIL – CISL UIL – UGL – CONFSAL – CISAL – USB
CONFINDUSTRIA – CONFAPI – CONFCOMMERCIO Imprese per l’Italia – CONFESERCENTI – CONFARTIGIANATO – CNA – CASARTIGIANI – ALLEANZA COOPERATIVE – ABI -ANIA – CONFAGRICOLTURA – COLDIRETTI – CIA CONFSERVIZI – FEDERDISTRIBUZIONE – CONFPROFESSIONI – CONFIMI – CONFETRA.