Accusa di associazione a delinquere per Beltramini e altre 7 persone – Maxi truffa da 40 mln in porto a Livorno

Mezzi Beltramini nel porto di Livorno
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Le indagini e le intercettazioni della Procura.
 
di Gm. F.
 
LIVORNO – L’imprenditore livornese Paolo Beltramini, presidente della Friultrasporti Industriali è da ieri agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Olympus della Guardia di Finanza. I militari del Comando Provinciale di Livorno hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, Marco Sacquegna.
 
Sono altresì ai domiciliari anche Luca Di Giambattista, Paolo Tanozzi, Susanna Sbarra, Chiara Ronzino e Luigi Pennella. L’Autorità Giudiziaria, a seguito delle indagini del Sostituto Procuratore Daniele Rosa, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per tre milioni di euro; tale cifra in equivalente deriva dal blocco di conti correnti, immobili, contante, automezzi e quote societarie nella disponibilità di 4 imprese.
Gli illeciti ipotizzati a carico degli arrestati e di altre 40 persone riguardano l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Per 8 persone, tra i quali lo stesso Beltramini, pesa l’accusa di associazione a delinquere.
 
L’imprenditore, persona molto nota nel mondo dei trasporti intermodali, è al vertice di Friultrasporti, società con 120 dipendenti diretti, 250 cisterne ad uso alimentare e 550 rimorchi, secondo quanto egli stesso ha riferito in una recente intervista.
A livello nazionale, l’impresa con sede a Milano, Livorno, Piombino, Tarragona, Udine, Basaluzzo (AL) e La Spezia movimenta prodotti siderurgici, chimici, concimi, cibo e plastica.
A Livorno l’azienda opera prevalentemente nella consegna di prodotti forestali alle cartiere, nel mercato degli olii alimentari (Spagna) e nella importazione di legni pregiati per i mobilieri (Africa).
E’ noto il legame commerciale di Beltramini e Friultrasporti con Alis e il gruppo Grimaldi, i quali non sono in alcun modo coinvolti con l’inchiesta.
 
Intercontainer 
E’ dell’estate 2016 il passaggio di Intercontainers, uno degli storici terminal di Livorno, da CPL (Compagnia Portuale Livorno) a Beltramini in Trailer Service con Fanfani, la TO Delta del Gruppo Maneschi (con Antonio Maneschi al timone) e i Colò spedizioni.
 
L’acquisizione del Reefer Terminal non ancora effettuata
Con l’acquisizione di l’Intercontainers, Beltramini si apprestava entro il 2020 a quotarsi in borsa; quest’ultima operazione sarebbe stata propedeutica ad un affitto di ramo d’azienda da CPL per il Reefer Terminal e l’utilizzo del 50% dei magazzini. L’operazione in questione – spiegano fonti ufficiali – non sarebbe andata ancora a buon fine e le voci di un utilizzo del Reefer Terminal per lo stoccaggio di forestali non corrisponderebbero a verità.
 
Le indagini
Le indaginidella Guardia di Finanza, sviluppatesi grazie anche alle intercettazioni telefoniche, hanno portato a 20 perquisizioni locali (Livorno, Cecina, Piombino, Udine, Milano e Marsala) e al sequestro di documentazione. Dal materiale sarebbero emersi falsi documenti contabili per 40 milioni di euro.
Il meccanismo criminoso, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, vedeva tre imprese prive di capacità patrimoniali e intestate a prestanome le quali erano per di più inadempienti agli obblighi fiscali. Queste tre imprese emettevano fatture relative ad operazioni in tutto o in parte inesistenti a favore delle imprese beneficiarie, operanti nel settore del trasporto internazionale di merci, consentendo quindi a queste ultime una illecita detrazione dell’IVA esposta in fattura ed una parziale (e anch’essa indebita) deduzione di costi (GF).
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