Sviluppo sostenibile: L’Italia nel 2020 perde terreno, gli Obiettivi dell’ONU ancora più lontani

Pierluigi Stefanini

Assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del modello di sviluppo dei Paesi – L’Italia nel 2020 si è allontanata dal raggiungimento degli Obiettivi dell’ONU  Agenda 2030 – E’ la fotografia scattata dal sesto Rapporto dell’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.

ROMA – L’Italia è in ritardo, molti degli Obiettivi (o Goal) fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite appaiono ancora più lontani da raggiungere di quanto non lo fossero lo scorso anno.

Il quadro che emerge dal sesto Rapporto annuale dell’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, presentato al Palazzo delle Esposizioni di Roma dai presidenti dell’Alleanza Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini accende alcune luci di speranza ma non ignora le tante ombre che purtroppo appaiono preponderanti. 

Nel Rapporto, frutto del lavoro di oltre 800 esperti che lo hanno elaborato, si analizza lo stato di avanzamento del nostro Paese rispetto all’attuazione dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, si ullustrano le proposte e si segnala gli ambiti in cui è necessario intervenire per assicurare la sostenibilità economica, sociale e ambientale del nostro modello di sviluppo.

E’ proprio il, Rapporto che denuncia come, nel 2020, la situazione dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sia complessivamente peggiorata rispetto al 2019.

I dati disponibili per l’Italia mostrano come il progresso verso gli Obiettivi sia stato messo seriamente a rischio, si è pertanto tornati indietro rispetto non solo al 2019 ma rispetto ad alcuni Obiettivi i dati mostrano una retrocessione di qualche anno rispetto ai risultati raggiunti. Infatti, tra il 2019 e il 2020 il nostro Paese mostra segni di peggioramento in nove obiettivi, mentre tre sono rimasti stabili e tre sono migliorati. Vediamo nel dettaglio:

LEGGI TUTTO
Vaccini anti Covid, priorità ai marittimi - Gli armatori europei (ICS) sostengono la richiesta dell'ONU

Nove Obiettivi peggiorati:

I dati mostrano un peggioramento negli indicatori relativi a nove obiettivi: povertà (Goal 1), salute (Goal 3), educazione (Goal 4), uguaglianza di genere (Goal 5), condizione economica e occupazionale (Goal 8), disuguaglianze (Goal 10), condizioni delle città (Goal 11), ecosistema terrestre (Goal 15) e cooperazione internazionale (Goal 17). Per i Goal 12 e 14 l’assenza di informazioni relative al 2020 non ha permesso una valutazione completa.

Tre Obiettivi migliorati:

Segni di miglioramento solo per tre Obiettivi, relativi a sistema energetico (Goal 7), lotta al cambiamento climatico (Goal 13) e giustizia e istituzioni solide (Goal 16).

Tre Obiettivi stabili:

Si registra una sostanziale stabilità per altri tre Obiettivi: alimentazione e agricoltura sostenibile (Goal 2), acqua (Goal 6) e innovazione (Goal 9).

Insieme alle raccomandazioni urgenti di carattere trasversale, le analisi e proposte sono presentate seguendo i singoli Target degli Obiettivi dell’Agenda 2030, permettendo un maggiore approfondimento sui singoli temi e le politiche e offrendo una più efficace comparabilità nel tempo.

“Le scelte che facciamo oggi” si legge nella premessa al Rapporto “possono garantire un futuro realmente sostenibile delle nostre società, ma il tempo a disposizione per invertire la rotta appare purtroppo sempre più ristretto”.

“La voce delle decine di migliaia di giovani che ormai da tempo riempiono le piazze nel nostro Paese e nel mondo” ha sottolineato Marcella Mallen “non devono restare inascoltate”. E ha incalzato Stefanini: “L’importante discorso pronunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi all’Assemblea delle Nazioni Unite, dimostra la consapevolezza nel Governo della gravità della situazione e delinea le azioni da compiere per uscirne. Contiamo che dalle parole si passi il più presto possibile ai fatti”.
All’evento di apertura hanno partecipato il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, la direttrice della UN SDG Action Campaign Marina Ponti, il presidente di Enel
Michele Crisostomo, la presidente del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Nicoletta Giadrossi, il presidente di UniCredit Piercarlo Padoan e la presidente di Assonime Patrizia Grieco.

LEGGI TUTTO
Alis on Tour: "Marebonus, facciamo i conti e capiamo quanto conviene all'Italia"

Come si guarda al futuro

E per il futuro? Sulla base delle tendenze, si legge nel Rapporto, su 32 target quantitativi, in gran parte definiti dalla Ue, se sarà confermato l’andamento registrato, l’Italia potrebbe riuscire a centrare o ad avvicinarsi solo a 7, tra questi: le coltivazioni biologiche, consumi di energia e tasso di riciclaggio dei rifiuti. Negative o decisamente negative appaiono le tendenze su ben 15 target quantitativi, tra questi: povertà o esclusione sociale, parità di genere nell’occupazione, emissioni di gas serra, qualità dell’aria.

L’evento di presentazione del Rapporto ha dato il via alla più grande mobilitazione della società civile
italiana, con oltre 600 eventi dal 28 settembre al 14 ottobre, in tutta Italia e in rete.

———————————————–

Grazie al contributo di centinaia di esperti appartenenti dalle oltre 300 organizzazioni aderenti all’ASviS, il Rapporto 2021 fornisce un quadro delle iniziative messe in campo nel mondo, in Europa e in Italia a favore dello sviluppo sostenibile, valuta le politiche realizzate negli ultimi 12 mesi e avanza proposte per accelerare il percorso del nostro Paese verso l’attuazione dell’Agenda 2030.

TDT

Blue Forum 2024

Assoporti 50anni

PSA Italy

MSC Spadoni

Confitarma auguri

AdSP Livorno

Toremar

MSC