CCIAA Livorno e Grosseto: “300mila euro nel bilancio, fermi in attesa della Riforma”

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LIVORNO Abbiamo approvato un bilancio preventivo con un disavanzo di 1 milione e 200 mila euro, un disavanzo importante, ma che la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno in questo momento si può permettere per la buona gestione dei due Enti ”. Lo dice Riccardo Breda ((VIDEO) presidente dell’Ente camerale che riunisce Livorno e Grossetro, durante la conferenza stampa che traccia il primo bilancio dopo 4 mesi di lavoro dall’accorpamento dei due Enti, e per la presentazione delle linee programmatiche del 2017. Abbiamo tuttavia voluto inserire nel bilancio di quest’anno 300 mila euro di risorse, è un segnale positivo che abbiamo voluto dare”, continua Breda e poi parte con la prima sferzata:  “purtroppo siamo fermi in attesa della Riforma, per capire quali potranno essere i nostri interventi”.

Il decreto legislativo 219 del 25 novembre 2016, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di Commercio che è entrato in vigore il 10 dicembre 2016, che alla voce “razionalizzazione della governance” ha apportato un taglio drastico al numero degli enti, al personale ed intervenendo soprattutto su funzioni e risorseSu questo Breda tiene a precisare: “la difficoltà adesso è interpretare la riforma stessa, perchè il decreto legislativo è passato, il dicembre scorso, ma deve essere ancora fatta chiarezza, aspettiamo i prossimi mesi. Purtroppo questo non ci fa lavorare come vorremmo, ma siamo fermi”.

Dal 1 settembre 2016 si è costituisce la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno riunendo le province di Grosseto e di Livorno anticipando il processo di razionalizzazione della Riforma, che ancora non era entrata in vigore. “Abbiamo anticipato i tempi” sottolinea Breda siamo stati i primi in Toscana a dare il via alla Riforma. Sono quattro mesi di lavoro, anche se in realtà sono due anni, dalla prima delibera, che i due Enti lavorano sull’accorpamento”. Poi parte una prima stoccata “Sembra che la Riforma sia stata solo per noi, dopo il 4 dicembre le Province sono rinate”. La vittoria del NO alla partita referendaria ha di fatto impedito l’abolizione delle Province e del CNEL.

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La Riforma ha messo a dieta drastica gli Enti camerali delimitandone rigidamente gli interventi e le risorse:: “E’ confermato il taglio del diritto annuale del 50%”, sottolinea il presidente della Camera di Commercio, “Abbiamo inserito nel bilancio preventivo del 2018 i 300mila euro di risorse, sono un segnale positivo che  abbiamo voluto dare. Ma purtroppo siamo in attesa che la Riforma ci dica quali saranno i nostri interventi. Ormai da tempo non eroghiamo più contributi diretti”, spiega Breda, “ma possiamo intervenire sulla promozione del territorio a supporto della internazionalizzazione, sulla formazione e la preparazione delle imprese ai mercati. Non possiamo più fare promozione allestero, ma possiamo fare formazione per mandare le imprese all’estero. Abbiamo inoltre in programma progetti di promozione che porteremo avanti con la Regione e che realisticamente potranno partire dopo giugno e nel 2018″.

Da Collesalvetti a Capalbio, questo il territorio che riunisce la nuova Camera di Commercio, in tutto 77 mila 260 imprese, un numero ancora in crescita che riconferma il trend degli anni passati. “Le imprese di Livorno sono soprattutto nel settore dell’economia del mare”, spiega Mauro Schiano, dirigente dell’area anagrafe intervenuto alla conferenza stampa con i dati riguardanti la provincia di Livorno: “Siamo nel trend italiano che è di crescita. Sono in crescita le aziende con società di capitale, fenomeno costante di questi 10 anni, anche se rimane forte la presenza delle imprese a ditta individuale. Il settore che cresce maggiormente è quello della nuova imprenditoria che qualifica aspetti di nicchia importanti che elevano le professionalità”.

Il ruolo della Camera di Commercio dice Breda sarà quello di fare promozione del suo territorio nel settore del turismo per entrambe le province, in quello industriale per Livorno e agricolo per Grosseto. La riforma ha messo a dieta drastica gli Enti camerali delimitandone rigidamente le possibilità di intervento a favore dei territori ma soprattutto intervenendo sulle risorse: “E’ confermato il taglio del diritto annuario del 50%”, sottolineail presidente dell’Ente, “ormai da tempo non eroghiamo più contributi diretti, ma possiamo intervenire sulla promozione del territorio a supporto della internazionalizzazione, sulla formazione e la preparazione delle imprese ai mercati. Non possiamo più fare promozione allestero, ma possiamo fare formazione per mandare le imprese all’estero. Abbiamo inoltre in programma progetti di promozione che porteremo avanti con la Regione e che realisticamente potranno partire dopo giugno fino al  2018″.

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Lucia Nappi

 

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