Fedespedi – Mattioli, Confitarma: “Decarbonizzazione, tutta la filiera dovrà essere sostenibile”

Fedespedi assemblea

ROMA – Si è tenuta ieri a Roma l’Assemblea Pubblica di Fedespedi, nel corso della quale il presidente Federazione del Mare, Mario Mattioli, è intervenuto al Panel “Il sistema logistico nazionale. Leve per competere: digitalizzazione, sostenibilità e attrattività occupazionale” ribadendo che, fermo restando che ad oggi il trasporto via mare è la modalità più sostenibile alla quale è imputabile solo il 2% delle emissioni, non vi è al momento la possibilità di utilizzare carburanti alternativi ai fossili.

Mario Mattioli

Quando, nel futuro più o meno prossimo per la sfida alla decarbonizzazione del settore marittimo saranno disponibili combustibili alternativi, dal punto di vista energetico non solo il porto e la nave dovranno essere sempre più integrati ma tutta la filiera dovrà essere sostenibile.

Di certo i “combustibili del futuro” avranno un costo molto più elevato rispetto a quelli tradizionali e in un mercato come quello attuale potrebbero essere necessari se non indispensabili meccanismi di incentivazione/compensazione, oltre allo sviluppo di, soluzioni logistiche e infrastrutturali per l’utilizzo di tali combustibili. Determinante sotto questo ultimo punto di vista sarà anche il modello di gestione delle infrastrutture per il cold ironing previste dal fondo complementare i cui costi di investimento, essendo realizzate con risorse pubbliche, non dovrebbe ricadere sull’utenza portuale.

In pratica, la sostenibilità del settore è tecnicamente fattibile ma manca un programma organico: il mancato successo di alcune misure del PNRR che prevedevano stanziamenti di risorse per porti e navi lo testimoniano.

Infatti, a fronte di regole europee in materia di aiuti agli investimenti green indubbiamente molto stringenti, a decretare lo scarso successo hanno contribuito soprattutto alcune limitazioni nazionali: a titolo di esempio il vincolo a scalare almeno un porto italiano o l’esclusione di alcune tipologie di navi, come per esempio le crociere, fra le prime a poter utilizzare l’energia fornita da terra.

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L’auspicio è che le risorse siano effettivamente spese per i settori per i quali sono state stanziate.

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