ROMA – L’intesa raggiunta sabato scorso tra Berlino e Bruxelles, e arrivata dopo tre settimane di trattative, consentirà l’uso di carburanti sintetici liberi da CO2 (e-fuel) anche dopo il 2035. Decisione con cui le auto nuove con motori termici potranno essere vendute a condizione che utilizzino solo ed esclusivamente e-fuel, ovvero carburanti sentiteci a impatto zero al posto di quelli tradizionali. Pertanto rimangono al bando i biocarburanti, una decisione definitiva, sulla quale l’Ue non è intenzionata a negoziare.
L’accordo dovrebbe consentire ai Paesi membri dell’UE di approvare il travagliato regolamento sulle emissioni nocive dei veicoli, bloccato in Consiglio dopo che la Germania aveva espresso riserve. Pertanto i veicoli con i motori a combustione potranno essere immatricolati anche dopo il 2035 ma solo se usano carburanti sintetici.
L’Italia sulla questione rimane, quindi, da sola in Europa senza la Germania come alleato, nel tnegoziato con Bruxelles per far ricomprendere, oltre agli e-fuels i biocarburanti tra quelli che potranno essere utilizzati anche dopo il 2035 dalle automobili nuove.
Sul tema l’associazione Conftrasporto -Confcommercio è intervenuta sostenendo l’azione del governo sulla questione dei livelli Co2, e dice ‘no’ all’interpretazione restrittiva del concetto di carburanti neutri in termini di emissioni che la Commissione Europea sembra orientata a sposare, prevedendo solo i carburanti sintetici e non i biocarburanti tra
“È Inaccettabile la posizione di rappresentanti di forze politiche italiane che non si rendono conto ovviamente di generare così condizioni per deprimere l’economia nazionale, rendendosi colpevoli dell’impoverimento dei cittadini e lavoratori”, dichiara Paolo Uggè, presidente della Confederazione dei trasporti che fa capo a Confcommercio.
“La soluzione proposta e basata sul principio della neutralità tecnologica che il governo italiano aveva sostenuto da sempre aveva una logica, in quanto avrebbe coniugato esigenze sociali, economiche e ambientali – prosegue Uggè – Conftrasporto da oggi intensificherà una campagna comunicativa di sensibilizzazione perché i cittadini italiani nel 2024 si rechino in massa alle urne e puniscano quelle forze politiche che hanno oggi contribuito a creare i presupposti per evoluzioni dannose per l’economia nazionale e per i cittadini”.
“Lo grideremo a gran voce: l’ecologismo esasperato è un mantra che sembra sostituirsi ad ideologie sconfitte dalla storia – incalza il presidente di Conftrasporto – Illudendo i cittadini di fare il loro bene, in realtà si determinano i presupposti per un peggioramento della situazione. Nessuno sembra tener conto che quand’anche l’Europa dovesse ridurre la propria quota di emissioni che, non va mai dimenticato, ammonta a quasi l’8%, il livello di inquinamento sarà mantenuto non solo dai Paesi che sono i maggiori responsabili delle emissioni venefiche (Usa, India, Cina e Africa), ma anche dai processi che sia lo smaltimento delle batterie che la produzione del Litio produrrà”.
“Non cantino vittoria questi signori: il Paese reagirà”, conclude il presidente di Conftrasporto.