Nel primo pomeriggio di ieri Spagna, Portogallo e il sud- ovest della Francia hanno dovuto affrontare un gravissimo blackout con l’interruzione dell’energia elettrica che ha paralizzato l’intera Penisola Iberica. Tutto si è fermato e le città sono rimaste al buio, bloccato il sistema dei trasporti: treni, metropolitane, aerei, navi, tutto si è fermato: uffici, case, semafori, industrie, centrali nucleari.
Cosa è successo?
L’operatore elettrico spagnolo, in parte di proprietà statale, la Red Eléctrica de España (REE), ha dichiarato che Spagna e Portogallo sono stati colpiti da “el cero” (lo zero). Il direttore de la REE, Eduardo Prieto, ha dichiarato che una “fortissima oscillazione della rete elettrica” ha causato la “disconnessione del sistema elettrico nazionale dal sistema europeo e il crollo della rete elettrica iberica alle 12:38”, causando il blackout.
La controparte portoghese, Redes Energéticas Nacionais (REN), ha affermato che l’interruzione è iniziata alle 11:33, ora legale dell’Europa occidentale. Secondo il gestore il blackout sarebbe stato generato da un “raro fenomeno atmosferico” che avrebbe causato un grave squilibrio termico: “A causa delle estreme variazioni di temperatura nell’entroterra della Spagna” – ha dichiarato la REN – “si sono verificate oscillazioni anomale nelle linee ad altissima tensione (400 kV), un fenomeno noto come ‘vibrazione atmosferica indotta’. Queste oscillazioni hanno causato guasti di sincronizzazione tra i sistemi elettrici, portando a successive perturbazioni lungo la rete europea interconnessa”.
Il ripristino dell’energia
A metà pomeriggio, l’operatore spagnolo ha potuto iniziare a ripristinare la tensione nel nord, nel sud e nell’ovest della penisola iberica. Il processo di ripristino poteva essere eseguito solo gradualmente, per evitare di sovraccaricare parti della rete con l’attivazione di ogni generatore. All’inizio del pomeriggio la REE ha stimato che ci sarebbero volute “tra le 6 e le 10 ore” per ripristinare l’elettricita’ in tutta la Spagna. Poco dopo la mezzanotte, l’operatore di rete ha comunicato che nella Spagna continentale era stato ripristinato il 61,35% della fornitura nazionale di energia elettrica.
Riguardo alle cause il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, intervenendo ufficialmente ieri pomeriggio dopo una riunione di crisi a cui hanno partecipato diversi ministri, ha fatto sapere di non avere ancora “informazioni conclusive sulle cause del blackout”- tuttavia – “nessuna ipotesi è esclusa” anche quella di un attacco hacker. Sanchez ha detto di sperare in un “rapido” ripristino dell’elettricita’ nel Paese, invitando le persone ad “assumersi la responsabilita’” – Nel pomeriggio le forniture erano gia’ state ripristinate in diverse aree del nord e del sud della penisola grazie alle interconnessioni con la Francia e il Marocco, così come le centrali a gas e idroelettriche ha dichiarato Sanchez, invitando i residenti a “ottenere informazioni attraverso i canali ufficiali” e a non fare speculazioni.
‘La Spagna ha gli strumenti per affrontare questo tipo di situazione’, ha tranquillizzato la popolazione il capo si Stato, – “Non ci sono problemi di mancanza di sicurezza. Il nostro sistema ospedaliero funziona correttamente” e “ci sono generatori nei centri sanitari che funzionano normalmente e hanno un ampio grado di autonomia”, ha detto Sanchez.
Per questo motivo, “voglio invitare la popolazione a collaborare con le autorita’ e ad agire in modo responsabile e civile, come abbiamo sempre fatto nelle crisi passate”, ha aggiunto.
Anche la vicepresidente della Commissione europea, la spagnola Teresa Ribera, ha dichiarato, ai media locali, che non ci sono prove che l’interruzione sia stata causata da un atto deliberato: “Al momento, non ci sono elementi che ci permettano di affermare che si sia verificato un sabotaggio o un attacco informatico”, Ribera ha inoltre affermato che si proseguue a indagare con la massima cautela sulle cause esatte di “questa catastrofe, che è tra le peggiori che si siano verificate in Europa da molto tempo“.