Mancano medici di bordo, a rischio continuità territoriale e turismo

Porto Olbia
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Reperire medici disponibili all’imbarco è una difficoltà insormontabile – denunciano le associazioni armatoriali Confitarma e Assarmatori – a rischio il trasporto marittimo, la continuità territoriale. Sarà anche un danno per il turismo già colpito gravemente dalla crisi Covid.

ROMA – “La stagione estiva già avviata ma molte navi corrono il rischio di non poter partire e non effettuare i collegamenti marittimi con le località di destinazione per carenza di medici di bordo.
É il grido di allarme degli armatori attraverso la voce delle associazioni Confitarma e Assarmatori associazioni armatoriali e  dei medici di bordo (Medibordo) chiedendo con urgenza l’adozione di “mirati provvedimenti per far fronte a questa situazione di inefficienza che comporta il rischio concreto di far deflagrare ‘un’emergenza nell’emergenza’ così da assicurare a tutti – cittadini e turisti – i servizi di trasporto marittimo”.

NECESSARIO E URGENTE
Scrivono gli armatori “è urgente l’adozione delle necessarie deroghe a questo sistema inefficiente e la contestuale convocazione del tavolo in materia di sanità marittima già istituito presso il ministero della Salute per superare questa normativa antistorica che dev’essere necessariamente modificata”.

La figura professionale del medico di bordo è ricompresa nella tabella minima di armamento delle navi passeggeri, cioè nel numero minimo di qualifiche professionali obbligatorie a bordo per poter navigare, ed è quindi necessaria e imprescindibile per svolgere i servizi di collegamento marittimo.

“Da anni le associazioni armatoriali  lamentano la strutturale insufficienza numerica di tali figure professionali causata da incomprensibili barriere di ingresso alla professione imposte da un sistema di regole che, per come congegnato, non può più garantire l’effettiva organizzazione del servizio sanitario di bordo e di conseguenza assolvere alle finalità per le quali lo stesso fu istituito alla fine dell’800”.

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“A tale carenza strutturale – alla quale in passato è stato fatto fronte utilizzando le poche e comunque inadeguate eccezioni consentite dalla normativa – si è sommata ora la grave emergenza sanitaria determinata dalla pandemia che ha costretto, giustamente, il governo a concentrare tutti i suoi sforzi sulla campagna vaccinale in atto”.

Spiegano le associazioni che reperire medici disponibili all’imbarco è una difficoltà insormontabile per le compagnie di navigazione: “Perdurando tale situazione  è evidente a tutti il danno che ne conseguirà per l’intero settore del turismo, già duramente colpito dalla crisi, e i notevoli disagi per i residenti isolani che vedranno leso il diritto, costituzionalmente garantito, la cosiddetta continuità territoriale

 

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