Il prestito andrà ad attenuare l’impatto della pandemia di coronavirus sulle perdite. “Il governo tedesco ha agito rapidamente per supportare posti di lavoro e aziende in questi tempi di crisi”- ha commentato Fritz Joussen, CEO di TUI.
HANNOVER – L’impatto negativo della crisi innescata dalla pandemia globale da coronavirus è stato notevole nel settore turistico, e soprattutto in quello crocieristico. Il TUI AG, gruppo tedesco nel settore del turismo, che gestisce anche una flotta di 18 navi da crociera attraverso due compagnie, TUI Cruises e Marella Cruises, ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo con il governo tedesco per un prestito ponte, pari a 1,8 miliardi euro, con KfW (Kreditanstalt für Wiederaufbau) banca pubblica tedesca.
Con il prestito, approvato dal governo federale il 27 marzo nell’ambito del programma di sostegno statale COVID-19, TUI andrà a incrementare l’attuale linea di credito con le banche, pari a 1,75 miliardi di euro. Il prestito andrà, pertanto, ad attenuare l’impatto della pandemia di coronavirus sulle perdite, avvenute in seguito alle restrizioni imposte dai vari governi sui viaggi internazionali. Il gruppo infatti ha dovuto sospendere temporaneamente, da metà marzo tutte le attività: dalle crociere a quelle di tour operator, ai voli, agli hotel, fino a quando potranno essere riprese le normali attività commerciali. Riguardo al proprio “stato di salute aziendale Tui dice di essere in salute e “con risultati economici di successo” prima della crisi, tant’è che l’attuale esercizio finanziario 2020 era iniziato con un trend di prenotazioni positivo
“I nostri dipendenti sono giustamente orgogliosi del successo di TUI negli ultimi anni e dovrebbero continuare a essere in futuro – dopo questa crisi. Dobbiamo superare questa crisi globale senza precedenti. Il governo tedesco ha agito rapidamente per supportare posti di lavoro e aziende in questi tempi di crisi” – ha commentato Fritz Joussen, CEO di TUI – “Ci stiamo preparando con grande impegno per riprendere le attività dopo l’emergenza e crediamo fermamente che per il futuro le persone continueranno a voler viaggiare per conoscere paesi e culture diverse”.