ROMA – Un caso di autoproduzione nel porto di Genova, questa è la denuncia che ANCIP, Associazione Nazionale Compagnie Imprese Portuali, ha rivolto ad «un vettore armatoriale» non meglio precisato che «in spregio e in piena violazione delle disposizioni normative si è “auto-autorizzato” ad effettuare l’autoproduzione delle operazioni di rizzaggio dei trailer a bordo di una nave Ro-ro» -lo fa sapere l’Associazione in una nota. Il caso riguarderebbe un traghetto di GNV, Grandi Navi Veloci.
«Questi atteggiamenti – continua l’Associazione – vanno stigmatizzati e condannati poiché vanno a penalizzare fortemente il sistema, regolato dalla legge 28 gennaio 1994, n.84, delle imprese portuali italiane autorizzate ai sensi degli artt. 16 e 18 della medesima legge, ripercuotendosi sull’occupazione e sulla qualità della vita dei loro dipendenti. Atteggiamenti che si ripercuotono anche alle imprese art.17, unici soggetti giuridici autorizzati a fornire manodopera altamente formata e specializzata nei porti».
«Accanirsi contro una legge il cui principale scopo non è altro che elevare la qualità del lavoro, i livelli di sicurezza e la possibilità di operare delle imprese italiane soprattutto in un momento di grave difficoltà economica e di crisi dei traffici – denuncia ancora l’associazione – è un atteggiamento che mette in risalto l’arroganza e il disinteresse da parte di chi tende a destabilizzare il sistema portuale italiano alla luce di meri interessi economici che nella fattispecie sono anche estremamente risibili».
Concludendo: «Auspichiamo che venga fatta chiarezza su quanto avvenuto a Genova e chiediamo che le autorità preposte al controllo e alla vigilanza esplichino le dovute indagini, facendo sapere cosa realmente sia accaduto ed eventualmente applicare i dovuti provvedimenti nei confronti del vettore marittimo. Siamo ancora uno Stato di diritto, ergo, la legge va fatta rispettare»
