“Uniti verso il futuro”, Zanetti traccia la rotta degli armatori all’Assemblea di Confitarma

"Solo unendo tutte le forze saremo in grado di guidare il cambiamento, rafforzare la posizione dell’Italia nel Mediterraneo e sui mercati mondiali" è l'appello del presidente di Confitarma oggi dal palco romano dell'Eur.
Mario Zanetti
LinkedIn
Facebook
X
Telegram
WhatsApp
Email

ROMA – “Uniti verso il futuro” è l’appello lanciato dal presidente di Confitarma, Mario Zanetti, dal palco dell’Assemblea pubblica di Confitarma 2025, inserita anche nel format dello ShipDay, svolta oggi nella sede congressuale di Confindustria, Auditorium della Tecnica polo tecnologico nel quartiere romano dell’Eur.

“Un appello all’unità” rivolto alla compagine imprenditoriale, istituzionale e politica nel suo complesso, al sistema Paese, come unico strumento per fare fronte alla competitività globale.

“Uniti verso il futuro” lo si legge a lettere cubitali sul maxi schermo che campeggia l’Assemblea e che occupa tutta la parete alle spalle dei relatori. A intervenire sono i rappresentanti di governo, i tre ministri: della Difesa Guido Crosetto, delle Imprese Adolfo Urso, del Turismo Daniela Santanchè; Tre vice ministri: delle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, della Giustizia Francesco Paolo Sisto, dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava.
Tra le autorità militari: il capo di Stato Maggiore Marina Militare, ammiraglio Enrico Credendino e il comandante generale dele Capitanerie di Porto Guardia Costiera, ammiraglio Sergio Liardo. In un confronto sui temi strategici per la crescita e la competitività dell’industria armatoriale italiana, con particolare attenzione alle sfide della transizione energetica, digitale e normativa.

Rotta verso una navigazione condivisa

Fino ad arrivare alla attesa relazione del presidente degli armatori, Mario Zanetti, che ha tracciato la rotta di “una navigazione condivisa” –  sottolineando –”Solo unendo tutte le forze, saremo in grado di guidare il cambiamento, rafforzare la posizione dell’Italia nel Mediterraneo e sui mercati mondiali e costruire una comunità marittima più larga e solida.” ` “Solo attraverso una visione condivisa, la collaborazione e il coordinamento tra istituzioni, imprese e parti sociali” – ha proseguito – “potremo affrontare le sfide globali e valorizzare il ruolo dell’Italia e delle sue imprese nell’economia del mare” – ruolo nel quale “il nostro Paese è capace di guidare l’Europa”. La rotta è quella verso la “crescita e dello sviluppo del nostro Paese, delle imprese, dei suoi lavoratori”.

LEGGI TUTTO
Battaglia legale Ever Given - UK P&I Club: «Il comandante della nave non è responsabile nel Canale»

Politica europea

Nei confronti della politica europea si concentra l’affondo del presidente degli armatori italiani, nei confronti del Green deal e dell’ETS strumenti che vanno ripensati nell’ambito di una competitività globale: “Il Green deal così impostato finisce per gravare tanto sulle imprese che quanto sui consumatori” – “Non ha più senso mantenere strumenti come l’ETS e e FuelEU che comporterebbero una doppia tassazione” –  “Chiediamo con forza che l’Europa assuma una posizione chiara e inequivocabile”.

Quale la via per rilanciare la competitività del Paese? Al primo posto ci deve essere un piano industriale di lungo termine per colmare il divario con l’Europa, segue la necessità di maggiori risorse,, per la doppia transizione energetica e digitale, tanta semplificazione amministrativa e normativa supportata dalla digitalizzazione. Questa è la rotta verso “la crescita, lo sviluppo e il bene del Paese” conclude il presidente Zanetti.

“Lo scorso anno” – ha sottolineato Zanetti – “abbiamo fissato dieci obiettivi strategici: oggi possiamo dire di aver rafforzato i nostri pilastri del Registro Internazionale e della Tonnage Tax e avviato prime riforme di semplificazione, nonché di aver investito sulla transizione energetica. Serve ora completare questo percorso, accompagnandolo con strumenti di sostegno adeguati al settore. Al tempo stesso, dobbiamo investire ancor di più nel lavoro e nella formazione perché senza nuove competenze il futuro della marittimità italiana non può essere costruito”.

I temi sono quelli già conosciuti e di cui gli armatori si fanno portavoce, come del resto il cluster marittimo in genere, da tempo nei vari consessi e per i quali vengono avanzate le richieste. Tuttavia ogni anno cresce la presenza dei rappresentanti di governo a testimoniare l’incrementata attenzione della politica nei confronti del settore.

LEGGI TUTTO
I marittimi italiani al centro dei programmi nazionali di vaccinazione anti-covid

Autostrade del Mare, la richiesta di 100 mln annui

Attenzione che gli armatori chiedono che si traduca in fatti: è il caso del tema della “transizione energetica” come ha sottolineato il presidente di Confitarma – “va perseguita anche attraverso l’incremento degli stanziamenti del Sea modal Shift per le autostrade del mare” – Oggi “risorse largamente insufficienti per sostenere lo strumento che ha dimostrato la sua efficacia per impedire lo shift modale. Per questo Confitarma chiede che il fondo venga portato ad almeno 100 milioni di euro l’anno così da valorizzare a pieno il potenziale delle Autostrade del mare”.

Geopolitica

A fare da sfondo il contesto geopolitico e la crisi delle rotte: guerra nel Mar Nero (interruzione spedizioni di grano, petrolio, gas) le criticità nel Canale di Suez e Golfo di Aden, tensioni nello Stretto di Taiwan (impattano quasi la metà del traffico mondiale di contenitori) la prospettiva strategica della rotta artica.

Ma anche le misure protezionistiche dal 7 agosto: il dazio del 15% su importazioni europee con un forte impatto sul PIL per l’Italia e perdite potenziali per l’export fino a 22 miliardi; calo in doppia cifra dell’export verso gli Stati Uniti e perdita di posti di lavoro.

Ministro Crosetto

All’appello all’unità lanciato dal presidente degli armatori sull’Assemblea ha risposto il ministro Crosetto, parlando della “capacità di fare massa critica che il settore marittimo deve avere, insieme alla politica e alle istituzioni.” – “Bisogna buttare giù muri e barriere e fare alleanze – ha specificato il ministro della Difesa – “una nave della Marina serve il Paese quando difende le rotte di navigazione del Mar Rosso” – “come difesa dei punti nodali dell’economia del paese e la sua capacità di continuare a produrre “.

Guido Crosetto
Il ministro della Difesa Guido Crosetto

MSC Crociere 2025

PSA Italy

 

Assoporti 50anni

Agenzia Aldo Spadoni

 

AdSP Livorno

Toremar

 

Tarros

 

 

Assarmatori