Molti infrastrutture sono ancora non operative in Türchia a oltre 24 ore dal violento terremoto che si è abbattuto nel sud-est del Paese e che ha provocato circa 4.300 vittime.
Oltre ai danni ingenti riportati nello scalo di Iskenderun, dove un incendio ha avvolto il terminal container, a segnalare interruzioni anche il porto turco di Ceyhan.
Lo scalo ha interrotto momentaneamente il flusso di petrolio dell’oleodotto Kirkuk-Ceyhan. L’oleodotto trasporta oltre 450.000 barili dal nord dell’Iraq, il secondo produttore dell’Opec, al porto mediterraneo di Ceyhan in Turchia.
Sospese le operazioni anche nel porto di Mersin.