L’Autorità di Sistema Portuale di Trieste ha rilasciato formalmente la concessione della durata di 31 anni, che scadrà nel 2052, per la Piattaforma Logistica di Trieste guidata da HHLA PLT ITALY. La concessione comprende una superficie complessiva di circa 120 mila metri quadrati.
L’opera è stata collaudata a fine 2020 ed è già un terminal pienamente operativo dopo l’arrivo della prima nave ro-ro il 19 marzo scorso, la “Ulusoy-14”, nell’ambito del servizio che collega Trieste al porto turco di Çeşme, gestito dall’armatore Ulusoy.
La Piattaforma Logistica di Trieste (HHLA PLT ITALY) è il nuovo terminal multipurpose dello scalo giuliano la cui maggioranza azionaria (50,01%) è stata acquisita, a fine settembre 2020, dal gruppo terminalistico internazionale Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA). Investimento che fa capo alla società HHLA International GmbH, per la quale Trieste insieme a Odessa (Ucraina) e Tallinn (Estonia) è il terzo porto che vede la partecipazione di HHLA al di fuori di Amburgo.
La società PLT – costituita dalla casa di spedizioni Francesco Parisi, dall’impresa di costruzioni ICOP e dall’interporto di Bologna – con un progetto del valore di oltre 150 milioni di euro, dei quali 99 milioni resi disponibili dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, il terminal è nato per rispondere al trend di crescita del traffico merci dello scalo giuliano, primo porto d’Italia per volumi totali e traffico ferroviario.
L’AREA DEL TERMINAL PLT
Il terminal di HHLA PLT Italy si trova all’interno della zona franca di Trieste e dispone di una superficie complessiva di 27 ettari. Nella zona settentrionale viene gestito il general cargo ed è qui che vengono forniti servizi logistici. Nella parte meridionale è in costruzione il nuovo cuore del terminal che sarà dedicato al traffico ro-ro e container. Per la movimentazione ro-ro è disponibile una rampa con una larghezza di 35 metri, idonea alla gestione di navi ro-ro della nuova generazione impiegate nel Mediterraneo. La movimentazione dei container verrà effettuata con gru di banchina mobili sul lato mare, e con reach stacker sul lato terra. Una prima gru portuale mobile è stata già installata a luglio scorso. Un’altra gru identica sarà consegnata a breve. Oltre alle attrezzature esistenti, sono stati ordinati quattro reach stacker eco-efficienti, che dovrebbero essere consegnati anch’essi nel primo trimestre.
Dopo una prima riconversione di un’area di 12 ettari e il recupero all’utilizzo portuale e logistico di un’ampia superficie, parte della quale ricavata da aree precedentemente occupate dal mare, l’acquisto successivo dell’adiacente Scalo Legnami ha permesso di raddoppiare la superficie originaria del progetto, realizzando un terminal dotato di due banchine con ormeggi ro-ro capaci di ospitare fino a 4 navi e raccordo ferroviario.
LA CONCESSIONE
Il rilascio di questa concessione s’inserisce nel percorso già delineato con atti strategici in precedenza adottati dall’Autorità di Sistema Portuale. In particolare, l’Accordo Quadro siglato con specifico riferimento alla Piattaforma Logistica, e l’Accordo di Programma del 26 giugno 2020 per la riconversione industriale e sviluppo produttivo nell’area della ferriera di Servola, attigua alla Piattaforma.
Stanno infatti proseguendo le azioni contemplate da tale Accordo di Programma, che prevede investimenti per la messa in sicurezza dell’area e per la riconversione del sito produttivo. Completata la fase di demolizione e smantellamento dell’altoforno della ferriera, inizierà una nuova fase di espansione del porto di Trieste verso sud, con l’obiettivo di far nascere un polo logistico sostenibile a servizio dell’economia del territorio, dotato di un raccordo ferroviario che potrà accogliere treni completi da 750 metri, e di un collegamento stradale diretto sulla grande viabilità triestina.