Civitavecchia, di Majo: Vicenda Engie–Port Utilities «Nessuna pressione»

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Vicenda Engie–Port Utilities, una nota del presidente dell’Authority laziale, Francesco Maria di Majo chiarisce le motivazioni per le quali sono state messe in contatto Engie e Port Utilities. «Nessuna pressione per favorire la scalata della società»

Civitavecchia – «La notizia apparsa ieri su un quotidiano locale e rilanciata da un blog in cui vengono richiamate mere “indiscrezioni” su presunte pressioni da parte del sottoscritto per favorire una scalata di Engie a Port Utilitiesè priva di qualsiasi fondamento» –  lo ha affermato il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale Francesco Maria di Majo. «A questi signori, impegnati a screditare la mia attività e quella dell’AdSP, voglio far presente che l’aver messo in contatto Engie e Port Utilities, al fine della tutela ambientale e di una migliore efficienza energetica del porto e dei suoi operatori, rientra appieno nei compiti istituzionali dell’AdSP”. Ragion per cui già nell’ottobre 2017 abbiamo approvato, primi tra le Autorità di Sistema Portuale, il Documento di Pianificazione energetica ed ambientale le cui Linee Guida sono state presentate lo scorso venerdì proprio a Civitavecchia dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa»,  ha sottolineato di Majo.

«Engie è una società co-proprietaria di una concessionaria a cui appartiene uno dei più importanti impianti di produzione di energia all’interno del porto ed è nota a livello internazionale per la sua competenza nel settore dell’efficientamento energetico”, ha continua il presidente dell’AdSP. «In considerazione di questo ruolo Engie ci ha chiesto informazioni tecniche in merito alla possibilità di realizzare impianti fotovoltaici nelle aree portuali. A tal proposito, più di un anno fa, ho chiarito ai vertici di Engie che nel porto di Civitavecchia esiste una società concessionaria, per l’appunto Port Utilities, che si occupa della gestione dei servizi energetici con la quale sarebbe stata mia cura metterli in contatto». «Contatto poi avvenuto, circa 8 mesi fa, come risulta da un documentato scambio di e-mail tra i nostri dirigenti e i vertici di Port Utilities», ha continuato il numero uno di molo Vespucci.

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«Voglio, inoltre, precisare che non ho mai assistito, in qualità di avvocato, la società Engie né mi risulta che quest’ultima sia stata assistita dalla sede italiana dello studio legale internazionale di cui sono stato of counsel». «Negli ultimi due anni sono stato bersaglio ripetuto di presunte notizie, rivelatesi poi puntualmente infondate, diffuse col solo intento di delegittimare me e l’azione di questo ente impegnato, invece, a promuovere i porti del network a livello nazionale ed internazionale nel pieno rispetto delle regole e della trasparenza», ha concluso di Majo.

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