AdSP Trieste, Gurrieri si dimette da commissario e rinuncia alla presidenza «per senso di responsabilità»

«Prendo atto – ha dichiarato Gurrieri – del clima che si è venuto a creare, in parte alimentato da interessi che nulla hanno a che fare con il bene del porto».
Porto Trieste
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TriesteAntonio Gurrieri ha deciso di rassegnare le dimissioni da commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale (porti di Trieste e Monfalcone) rinunciando anche alla candidatura a presidente dell’ente. Gurrieri lo ha fatto sapere, oggi, in una nota inviata al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo  Salvini e al presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

Gurrieri già segretario generale facente funzioni dell’ente, il 10 giugno scorso era stato designato dal ministro Salvini a ricoprire l’incarico. Con l’annuncio di stamani il manager ha deciso di fare un passo indietro, indagato per riciclaggio di denaro dalla Procura di Trieste nell’inchiesta riguardante  fondi versati da società asiatiche e sull’attività di una società privata da lui fondata  e  con base in Austria, per lo svolgimento di attività di consulenza e di formazione .

La vicenda rallenterà ulteriormente la nomina per la presidenza dell’ente, probabilmente verrà nominato un altro commissario straordinario, è ipotizzare che la scelta ricadrà su Vittorio Torbianelli, già commissario dell’ente prima di Gurrieri e succeduto a Zeno D’Agostino.

«La scelta è maturata in autonomia con l’intento di tutelare l’Istituzione» – fa sapere l’AdSP   – «in un momento in cui l’attenzione pubblica rischia di allontanarsi dal merito dell’azione amministrativa e strategica in corso. È stato quindi fatto un passo indietro per consentire all’Autorità Portuale di continuare a lavorare nel clima più disteso possibile, nell’ottica di traguardare le sfide che attendono i porti di Trieste e Monfalcone».

«Ho scelto di rassegnare le dimissioni per senso di responsabilità e nel rispetto dell’Autorità che ho avuto l’onore di guidare» – ha dichiarato Guerrieri – «anche solo per un tratto del suo percorso. La mia carriera, lunga oltre trent’anni in questo ente, si è sempre contraddistinta per l’osservanza delle regole e il rigore istituzionale. In questo contesto, ribadisco che non sono indagato né per le mie attività passate e presenti presso il porto, né per il mio incarico in Alpe Adria, ma per questioni private su cui farò chiarezza.»

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«Prendo atto – ha continuato Gurrieri – del clima che si è venuto a creare, in parte alimentato da interessi che nulla hanno a che fare con il bene del porto, e ritengo che il miglior modo per proteggere l’ente e le sue prospettive di crescita sia oggi fare un passo indietro, affinché l’attenzione torni dove deve: sul futuro dello scalo e della sua comunità. Ringrazio sentitamente tutta la comunità portuale, le rappresentanze sindacali, i dipendenti dell’Autorità e le Istituzioni per la collaborazione e la fiducia dimostrata. Resto convinto che il Porto di Trieste continuerà ad affermarsi come motore strategico e internazionale del Paese e non dimenticherò le persone che mi hanno sostenuto con affetto in questo periodo».

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