Sanità, Logistica e Mondo Marittimo: un anno di sfide

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L’eventuale rilascio di un Passaporto Sanitario – Alcune compagnie hanno iniziato a richiedere che equipaggio e passeggeri siano vaccinati. La pandemia ha reso evidente, quanto gli investimenti su Prevenzione e Logistica siano strategici e vadano potenziati. 

GENOVA – Una riflessione su sanità, logistica e mondo marttimo, le sfide innescate dalla pandemia da Covid nell’anno appena trascorso. Come sia profondamente cambiato l’approccio collettivo nei confronti dei temi del mondo marittimo e della centralità dei lavoratori marittimi. Gli sforzi dei governi globali per contrastare il virus.  Queste ed altre riflessioni rivolte a Corriere marittimo dall’ufficiale medico di bordo, prof Isabella De Martini, già Europarlamentare.

«L’11 Marzo 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) decretava ufficialmente l’esistenza di una Pandemia SARS-CoV-2. Il Mondo intero sprofondò sotto shock.
Quale è il vero motivo?
L’evoluzione dell’ingegno dell’uomo, dalle scienze di base alla medicina, ci ha dato la convinzione, o forse l’illusione, di saper comprendere non solo i fenomeni naturali ma anche il nostro corpo e la nostra mente. Esistono statistiche e fattori di rischio che sono in grado di prevedere tutti gli eventi, dalle crisi economiche alla possibilità di subire un infarto.
Ed invece l’Economia Mondiale è andata in tilt e i Sistemi Sanitari di tutti i Paesi sono piombati sotto stress, soprattutto quelli di Nazioni che avevano, negli ultimi anni, tagliato proprio quelle spese. In alcune circostanze i Medici hanno dovuto compiere scelte drammatiche per la mancanza di risorse: decidere chi aveva più diritto alla vita di altri, sconvolgendo ogni regola di Bioetica. Abbiamo imparato, dolorosamente, quanto gli investimenti sulla Prevenzione e la Logistica siano fondamentali e vadano potenziati. E su questo punto l’Unione Europea ha avuto, una rilevantissima voce in capitolo, considerando che, se la gestione dei Sistemi Sanitari è di pertinenza dei singoli Stati, la Prevenzione è invece una competenza squisitamente Europea.

L’UE, attraverso il programma Healthy Gateways è stata la prima a livello Mondiale, a pubblicare le linee guida per la ripartenza delle crociere durante l’emergenza Covid19, contribuendo a far ripartire un settore trainante per tutto il comparto turistico. L’UE è stata il modello di riferimento per tutta l’industria marittima mondiale e per le Autorità Sanitarie Marittime Nazionali. L’azione del WHO invece, è apparsa avere qualche volta lenta nel reagire agli eventi, tanto da generare una risposta forte da parte del suo maggiore finanziatore (USA).

Il Mondo Marittimo è da sempre abituato a dover gestire situazioni impreviste in qualsiasi parte del Globo e proprio per questo, è il settore che ha reagito meglio alla Pandemia. I traffici non si sono mai interrotti, come del resto i collegamenti fra le isole, sia merci che passeggeri. La rete logistica costruita attraverso decenni si esperienza ha dato i suoi frutti, pur dovendo reagire velocemente a nuove sfide.
Il prezzo che i lavoratori Marittimi hanno dovuto pagare a causa delle limitazioni ai cambi di equipaggio e ai divieti di scendere a terra sono stati altissimi ma affrontati con la capacità, a noi insita, di affrontare qualsiasi difficoltà.

Se le Istituzioni ed i Governi hanno cercato di affrontare la Pandemia con il massimo sforzo e impegno per aiutare i cittadini ad affrontare questo drammatico periodo, altrettanto non si può dire per alcuni Media. La diffusione di notizie contrastanti ha infatti generato una notevole confusione per quanto riguarda l’uso delle mascherine, la giusta terapia per affrontare il Virus e la sperimentazione e composizione dei Vaccini. Si è assistito cosi alla comparsa in vari Paesi di una fronda chiamata “ No Vax” che è arrivata da un lato a negare persino l’esistenza del Virus ed ora si rifiuta di ricevere la vaccinazione. Questo fatto è di fondamentale importanza perché rischia di compromettere il veloce raggiungimento di un numero di persone vaccinate (il 70%), che possa mettere al riparo anche la restante Popolazione. Va quindi considerata l’opportunità di una eventuale obbligatorietà della Vaccinazione, come avvenuto in passato (ad esempio con il Vaiolo) ed ancora oggi con la Febbre Gialla per tutti i Marittimi e per chi si reca in Paesi a rischio. Infatti, come abbiamo ben sperimentato, la diffusione del Virus non è trattenuta da confini fisici e in moltissime Nazioni Europee la quantità di lavoratori transfrontalieri è rilevante per quanto riguarda parametri epidemiologici.

L’eventuale rilascio di un Passaporto Sanitario che rappresenti un “ Via Libera” per i viaggi potrebbe essere un valido incentivo per i più dubbiosi a farsi vaccinare. E anche in questo settore il Mondo Marittimo sta agendo da apripista: alcune Compagnie hanno iniziato a richiedere che equipaggio e passeggeri siano vaccinati, prima di salire a Bordo, superando la fase dell’obbligo del tampone, pratica frustrante quando costosa ed aleatoria, in quanto valida per il solo giorno dell’esecuzione.
E fin qui possono arrivare la Scienza e le Regole di Prevenzione dei Governi.
Ma per quanto riguarda il non meno importante impatto psicologico della Pandemia?
Se, come abbiamo visto, un piccolissimo Virus può stravolgere la nostra vita in qualsiasi momento qual è il modo migliore per affrontarla serenamente ? L’equilibrio psicologico è più difficile da mantenere proprio in considerazione del divario, oggi maggiore che in passato, fra scienza e casualità, fra la convinzione di poter controllare tutto e la capacità di accettare l’imprevisto. Voglio ricordare , in proposito, le parole di Victor von Weizsacker, padre della medicina psicosomatica: “in tutto il mondo non c’è aula di fisica in cui la meccanica non definisca il concetto di forza se non come il prodotto della massa per l’accelerazione. Qualcosa di simile per il concetto di vita non esiste.”

Si riapre così uno dei dibattiti più interessanti dell’epoca moderna: come far convivere scienza e istinto, intelligenza e saggezza, medicina e filosofia o, in altre parole, la mente con il cuore! La risposta, anche in questo caso, non poteva che arrivare dal Mondo del Mare, dove la vita ha avuto inizio».

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Isabella De Martini

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