ROMA – «Con soddisfazione siamo quasi arrivati “al traguardo” con l’approvazione al Senato di un testo che in larga parte accoglie le nostre proposte ed alcuni emendamenti. Un provvedimento migliorativo nel settore intermodale degli Interporti».
E’ questo il commento di Matteo Gasparato, presidente di UIR – Unione Interporti Riuniti, su LinkedIN, per l’approvazione da parte del Senato della proposta di legge quadro sugli interporti.
Una proposta che «rappresenta un passaggio fondamentale verso il superamento della legge n. 240 del 1990, ormai non più adeguata alle esigenze del settore» e che «recepisce in larga parte la visione promossa dalla UIR, volta a dare al sistema interportuale italiano un assetto normativo moderno, ordinato e coerente con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e intermodalità» -si legge in una nota UIR a firma del presidente Gasparato e del vicepresidente vicario, Gianpaolo Serpagli – «Tra gli aspetti positivi, si segnala l’accoglimento di alcuni emendamenti proposti dall’associazione e i chiarimenti interpretativi emersi dopo un confronto con l’ufficio legislativo del Ministero delle Infrastrutture.
Tra le novità principali del provvedimento: il riconoscimento dei nostri impianti come infrastrutture strategiche del sistema Paese, la definizione di “interporto”, la semplificazione delle procedure, l’introduzione di criteri oggettivi per l’individuazione dei nuovi interporti – concepiti come hub sostenibili, dotati di impianti per energie rinnovabili e sistemi certificati di efficienza energetica – e una ricognizione dettagliata degli interporti esistenti, per aggiornarne e valorizzarne le funzioni.
In un contesto internazionale sempre più competitivo, questa legge rappresenta un’opportunità concreta per rafforzare il ruolo strategico dell’Italia nella logistica euro-mediterranea, valorizzando una rete che già oggi vede sei interporti italiani tra i primi quattordici in Europa.
La UIR, auspica ora una rapida conclusione dell’iter parlamentare alla Camera e l’avvio di una fase attuativa che sappia tradurre efficacemente i principi della legge in misure concrete, capaci di sostenere lo sviluppo, la sostenibilità e l’equilibrio territoriale del sistema interportuale nazionale.













